Auto elettriche, che abisso tra Europa e Cina: flop nel Vecchio Continente

Francesco Armenio
La Cina sembra aver sviluppato la formula perfetta per le auto elettriche, argomento delicato invece per l’Unione Europea.
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Mentre in Cina le auto elettriche hanno raggiunto prezzi addirittura minori rispetto alle auto a combustione interna, l’Europa fatica ancora ad adottare ampiamente i veicoli a batteria. I dati del primo semestre 2024 nel vecchio continente, infatti, non sono particolarmente incoraggianti. L’Italia, in particolare, mostra una lenta diffusione dell’elettrico, nonostante un lieve aumento delle vendite a giugno, stimolato dagli incentivi governativi.

Auto elettriche: l’Europa è in ritardo di anni rispetto alla Cina

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Il contrasto tra Europa e Cina nel settore delle auto elettriche è decisamente evidente. In Europa i consumatori devono combattere contro prezzi elevati, infrastrutture di ricarica poco affidabili e scarsità di incentivi. La Cina, invece, offre uno scenario totalmente opposto: veicoli di qualità a prezzi competitivi, sistemi di ricarica avanzati e generosi incentivi sia per i produttori che per i consumatori. Questa disparità ha spinto l’Unione Europea a considerare l’aumento dei dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina, nonostante l’opposizione di molti Paesi membri e costruttori occidentali.

Il 2024 ha visto un rallentamento nel mercato delle auto elettriche in Europa, anche nei Paesi tradizionalmente più avanzati in questo settore. La Germania, ad esempio, ha registrato un calo del 18,1%, i Paesi Bassi del 15% e la Francia del 10,3%, annullando gran parte dei progressi ottenuti negli anni precedenti. Complessivamente, nei primi sei mesi del 2024, il mercato europeo delle auto elettriche ha mostrato una crescita marginale dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Ancora più allarmante è il dato sulla quota di mercato: a giugno 2024, le auto elettriche rappresentavano il 14,4% del mercato europeo, in calo rispetto al 15,1% dell’anno precedente.

Il settore automobilistico è influenzato anche da politiche poco coerenti e collaborative. Il divieto di vendita di auto “inquinanti” dal 2035 sembra ormai quasi certo, ma emerge una possibile alternativa per i veicoli non elettrici esistenti: gli e-fuel. La maggior parte dei veicoli attualmente in circolazione è già compatibile con questi carburanti sintetici, il che potrebbe evitare la necessità di una completa transizione tecnologica. Tuttavia, il principale ostacolo all’adozione degli e-fuel è il loro costo elevato, che li rende attualmente inaccessibili per molti automobilisti.

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Chiariamo che c’è ancora tempo per trovare soluzioni alle problematiche attuali. Gli e-fuel potrebbero potenzialmente raggiungere prezzi competitivi con i carburanti tradizionali entro il 2035, quando entrerà in vigore la nuova normativa. Questo potrebbe ridurre la necessità di una completa transizione all’elettrico, pur mantenendolo come un opzione valida. Tuttavia, i produttori che hanno già investito pesantemente nella tecnologia elettrica potrebbero trovarsi in una posizione svantaggiosa, rischiando di perdere quote di mercato significative con possibili gravi conseguenze.

Attualmente, i produttori si trovano di fronte a un dilemma: da un lato, le politiche sembrano spingere verso l’elettrificazione, dall’altro, il pubblico appare ancora incerto, mostrando una preferenza per la familiarità dei motori tradizionali.

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