Auto elettrica: Trump si scatena

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il team di transizione di Trump pianifica un radicale cambiamento rispetto alle politiche di Biden.
Il team di transizione di Trump pianifica un radicale cambiamento rispetto alle politiche di Biden.

Come aveva promesso in campagna elettorale, Trump scatena la guerra contro l’auto elettrica. Il team di transizione del presidente entrante degli Stati Uniti dice basta al supporto ai veicoli elettrici e alle stazioni di ricarica. Impone barriere contro il Made in China: auto, componenti, materiali delle batterie, secondo un documento visionato da Reuters. Il tycoon promette di allentare le normative sulle auto a combustibili fossili. Insomma, si va in direzione opposta rispetto a quanto proposto da Joe Biden. Che peraltro aveva combinato ben poco, considerando il mezzo flop yankee del full electric. Le risorse (7,5 miliardi di dollari) verranno indirizzate verso il Made in Usa, specie in fatto di accumulatori e minerali essenziali per costruirle. Si punta anche a eliminare il credito d’imposta di 7.500 dollari dell’amministrazione Biden per gli acquisti di veicoli elettrici da parte dei consumatori. Sarebbe un duro colpo specie per General Motors e Hyundai, che hanno recentemente introdotto una gamma più ampia di offerte elettriche sul mercato statunitense.

Quanto Trump danneggia Tesla di Musk

Il taglio del sostegno governativo ai veicoli elettrici potrebbe anche danneggiare le vendite della Tesla di Elon Musk? Pochissimo. Il principale venditore di veicoli elettrici negli Stati Uniti, che ha speso più di un quarto di miliardo di dollari per aiutare a far eleggere Trump, ha detto che la perdita dei sussidi danneggerebbe i rivali più della Casa texana. Poi Elon ha i suoi Supercharger, ecosistema vincente che non necessita di quattrini pubblici per crescere, a differenza delle colonnine sia in Usa sia in Ue. Comunque, in futuro si vedrà se e quali concessioni il tycoon farà a Tesla per la guida autonoma.

La chiave è la parola “difesa”

Negli ultimi anni, il Dipartimento della Difesa ha evidenziato le vulnerabilità strategiche degli Stati Uniti a causa del predominio della Cina nell’estrazione e nella raffinazione di minerali essenziali, tra cui grafite e litio necessari per le batterie e metalli delle terre rare utilizzati sia nei motori EV che negli aerei militari. Trump quindi fa da scudo per proteggere la propria nazione.

Un rapporto governativo del 2021 ha affermato che l’esercito statunitense deve affrontare crescenti requisiti di potenza per armi e apparecchiature di comunicazione. La portavoce della transizione, Karoline Leavitt, ha affermato che gli elettori hanno dato a The Donald il mandato di mantenere le promesse della campagna, tra cui fermare gli attacchi del governo alle auto a benzina. Obiettivo: riportare le normative ai livelli del 2019, il che consentirebbe una media di circa il 25% in più di emissioni per miglio di veicolo rispetto agli attuali limiti del 2025. E un risparmio di carburante medio di circa il 15% inferiore.

Il team di transizione di Trump pianifica un radicale cambiamento rispetto alle politiche di Biden.
KIA AMERICA COLLABORATES WITH ELECTRIFY AMERICA TO PROVIDE EV6 BUYERS WITH 1,000 KILOWATT-HOURS CHARGING AT NO ADDITIONAL COST

Per la sicurezza nazionale

Lo strumento: tariffe sulle importazioni della catena di fornitura Bev, tra cui batterie, minerali essenziali e componenti di ricarica. L’obiettivo: combattere le minacce alla sicurezza nazionale, limitando le importazioni di tali prodotti. In parallelo, si vira verso l’ampliamento delle restrizioni all’esportazione sulla tecnologia delle batterie EV verso nazioni avversarie. Si vuole porre fine ai programmi volti ad acquistare o sviluppare veicoli militari elettrici. Una scossa alla rovescia.

Trump anti California

La proposta raccomanda inoltre di impedire alla California di stabilire i propri standard più severi sulle emissioni dei veicoli, che più di una dozzina di altri Stati hanno adottato. Lo Stato ha chiesto all’Agenzia per la protezione ambientale degli Usa un’altra deroga per incorporare una serie più rigorosa di requisiti a partire dal 2026, che alla fine richiederebbero che tutti i veicoli fossero elettrici, ibridi plug-in o alimentati a idrogeno entro il 2035. Ma c’è il no a livello federale.

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