Auto elettrica, la paura di perdere il seggio Ue fa miracoli: sì ai bio fuels

Ippolito Visconti Autore News Auto
Panico a Bruxelles: dopo che per anni molti politici Ue hanno spinto per l’auto elettrica, l’unica in grado di tutelare le nostre anime dall’inquinamento, adesso, a luglio 2024, c’è una virata.
bio fuels

Panico a Bruxelles: dopo che per anni molti politici Ue hanno spinto per l’auto elettrica, l’unica in grado di tutelare le nostre anime dall’inquinamento, adesso, a luglio 2024, c’è una virata verso i carburanti alternativi. Cos’è accaduto nell’Unione europea nel frattempo? Studi scientifici che dimostrano come il full electric faccia male come il diesel? No. Scoperte tecnologiche in grado di soppiantare l’elettrico? No. È che a giugno 2024 in Europa hanno vinto le destre, e ora quei politici cambiano di colpo la propria visione del mondo, dello smog, dell’ambiente: la paura di perdere il seggio fa miracoli nel Vecchio Continente.

Adesso, d’un botto, piacciono i carburanti alternativi. Ma cos’è sta mania dell’elettrico? Sì ai bio fuels (carburanti derivati da materie prime). Anzitutto, l’immagine nei media è salva: si chiamano bio e fanno figo. Eppoi basta dire che per il 2026 c’era la famigerata clausola di revisione, per fare il punto della situazione. 

Tutto bio, tutto affascinante

Quindi, al cittadino si dice: prima amavamo l’elettrico, ora amiamo il bio fuel. Ottenuto in modo indiretto dalle biomasse: grano, mais, bietola, canna da zucchero e olio di palma.  A differenza dei carburanti tradizionali, che derivano da combustibili fossili, i bio fuels provengono da materie prime rinnovabili e ubiquitarie.

bio fuels
Biofuel filling station on a background of sunflower field

A tutto HVO

Il biocombustibile più noto è l’HVO, olio vegetale idrotrattato o idrogenato. Da scarti e residui di produzione o colture non idonee per utilizzi alimentari. Il biodiesel, oggi miscelato al gasolio derivato dal petrolio, può essere utilizzato per alimentare i propulsori ad accensione spontanea. L’Eni lo distribuisce oggi in 50 stazioni di servizio italiane, che presto diventeranno 150, producendolo nei propri impianti di Venezia e Gela (CL). Chiaramente, i motori devono avere l’omologazione EN 15940 (XTL). 

Pertanto, ieri le elettriche erano le uniche dee sulla Terra, con zero emissioni allo scarico. Oggi, ok il biodiesel, che riduce, ma non elimina, le emissioni carboniche allo scarico. Miracoloso. 

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