Auto elettrica in Italia: una ridicola nicchia che sfigura in Europa

Ippolito Visconti Autore News Auto
Luglio 2024 drammatico per il full electric in Italia, a confronto con gli altri.
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Eravamo messi male, ora stiamo peggio. L’Italia risulta ultima tra i mercati principali per quota di auto ricaricabili (elettriche, al 3,4% e ibride plug-in, al 3,9%). Sfiguriamo in Europa, col Regno Unito al 27,4% (BEV 18,5% e PHEV 8,9%), la Francia al 20,8% (13,5% e 7,3%), la Germania al 19,1% (12,9% e 6,2%) e la Spagna al 9,9% (4,6% e 5,3%)”.

Quali prospettive

Che fare perché le cose vadano meglio? Il 7 agosto al Tavolo Automotive presso il ministero delle Imprese, l’Unrae (Case estere) ha ribadito le richieste necessarie per sostenere il percorso di transizione energetica. Primo: rendere presto disponibili i 240 milioni di fondi residui per gli incentivi 2024. Secondo: recuperare parte dei 250 milioni di euro prelevati dal DL Coesione. Terzo: serve l’eliminazione del price cap per la fascia 0-20 g/km di CO2 o la sua equiparazione alla fascia 21-60 g/km. Quarto: occorre la definizione di un piano strategico triennale 2025-2027.

Auto aziendali, fisco che soffoca

C’è anche la necessità di riformare il regime fiscale delle auto aziendali, attualmente fermo agli anni 1990. Obiettivo: rendere più competitive le imprese italiane attualmente penalizzate rispetto agli altri mercati europei. Si deve agire su detraibilità IVA e deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2 e riducendo il periodo di ammortamento.

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Perché le elettriche non piacciono

In Italia, elettriche e ibride plug-in vengono rifiutate. Incidono peso, costi, tempi e modalità di ricarica. Scarsa autonomia, tenuta delle batterie reputata insufficiente, quotazioni delle vetture nel tempo: ti ritrovi un usato da 5.000 euro dopo aver pagato 25.000 euro. Sotto la pioggia, devi armeggiare con cavi ad alta tensione. Terrorizza la possibilità di incendi catastrofici, come in Corea del Sud, dove s’è diffusa la paura delle elettriche. È legittimo. Eppoi, quale sarebbe il vantaggio ambientale? Non lo sa nessuno: la batteria, dalla nascita alla morte, inquina come una macchina infernale. Come la fai l’elettricità? Col carbone. Occhio al mito delle rinnovabili che si riciclano per l’eternità. L’ideologia delle lobby elettriche nell’Ue ha combinato un pasticcio mai visto: i Verdi in Germania ora sono nel panico, e cercano vie d’uscita per mantenere la poltrona sia in terra teutonica sia a Bruxelles. Forse, si potrebbe fare un’eccezione per le cinesi a elevato contenuto tecnologico e prezzo ultra basso; ma l’Ue piazza dazi per farle costare un occhio della testa. Confusione disumana.

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