Il teatrino della commedia elettrica messo in piedi da lobby e influencer Ue crolla: adesso, Volvo dice no al full electric nel 2030. In passato, la Casa svedese (del Gruppo cinese Geely) è stata la prima a sbilanciarsi: addio ai motori endotermici per il 2030 e conversione totale all’elettrico. Col bando imposto per legge (niente vendita) dall’Unione europea. Ora, i nodi vengono al pettine con la farsa di Bruxelles, in un dramma che coinvolge i colossi, i lavoratori, l’indotto, con un autunno bollente in vari Paesi e i sindacati sul piede di guerra. I vertici aziendali dell’azienda scandinava hanno deciso di rivedere le strategie. Perché? Perché l’elettrico vende poco. Aspettative iniziali in frantumi. Ormai, l’espressione “auto elettrica” si associa a disoccupazione, crisi, costi elevati, nessun target green, batterie da fare e smaltire che inquinano, elettricità da creare con fonti inquinanti, prezzi della corrente assurdi.
Il bluff dei bonus
All’inizio, c’erano gli ecoincentivi: doping per l’elettrico. Senza bonus, full electric a picco. Società di leasing disperate perché le macchine a batteria perdono valore molto in fretta. La società di Göteborg, adegua “le sue ambizioni di elettrificazione alle mutevoli condizioni del mercato e alle richieste dei clienti”. Che vogliono una cosa molto facile e logica: un’auto dal prezzo ragionevole, comoda, pratica, senza ansia da ricarica. Volvo punta a una maggior flessibilità nella sua offerta. Poi in Europa abbiamo poche colonnine di ricarica, il ritiro degli incentivi governativi in alcuni mercati e le incertezze create dai dazi doganali in vari Paesi.
I soliti truffatori nel web e nei social diranno: 90% di elettriche Volvo, 10% mild hybrid. Bugia. Fake. La verità è: 90% di elettrificate (elettriche e ibride plug-in) e per la restante parte da termiche mild hybrid. Trionfa quindi il classico, tradizionale, motore endotermico, il benzina. “Siamo fermamente convinti che il nostro futuro sia elettrico – aggiunge l’amministratore delegato Jim Rowan -. Tuttavia, è chiaro che la transizione verso l’elettrificazione non sarà lineare e che i clienti e i mercati si stanno muovendo a velocità di adozione diverse. Siamo pragmatici e flessibili”.
Altro che tutto elettrico
“Sul lungo termine” Volvo vuole diventare un costruttore di auto completamente elettriche. Cosa vuol dire “lungo termine”? Nulla. Può essere un anno come cento anni. Intende raggiungere le zero emissioni nette di gas serra per il 2040. Nel 2025 la percentuale di prodotti elettrificati tra il 50 e il 60%. “Ciò consentirà di passare alla completa elettrificazione se e quando le condizioni di mercato saranno adeguate”. L’azienda si dota di “un portafoglio equilibrato che abbia la funzione di chiaro ponte verso un futuro completamente elettrico”. Il target di riduzione delle emissioni di CO2 lungo la catena del valore passa dal 40% (rispetto al 2018) al 30/35% per il 2025. Dal 75% al 65/75% per il 2030.