Cina e Trump nel mirino di molti media europei: l’accusa è che Pechino e Washington danneggino l’industria Ue dell’auto e l’economia europea in generale. Infatti, Bruxelles s’è difesa con gli extra dazi anti vetture elettriche Made in China. In parallelo, si piange perché i dazi Usa anti Messico causano guai ai costruttori europei che esportano da quel Paese verso gli States. Quindi la teoria è questa: se l’Ue piazza dazi anti Cina, è giusto; se gli Usa impongono tariffe anti Messico, non vale. Tesi bizzarra. Siamo stati noi europei a scatenare la guerra commerciale contro il Dragone, con le barriere. Solo perché quegli altri sono più bravi a fare auto elettriche. In più, i dazi anti Cina fanno davvero del male al consumatore (che non può comprarle a prezzo normale) e alla transizione (si è sempre detto che le elettriche fanno bene alla Terra).
L’Ue si fa male da sola
In realtà, l’Ue si fa male da sola da anni: non ha bisogno né della Cina né dei dazi di Trump. Con il Green Deal 2019, c’è stata una mazzata tremenda al settore auto: un assist vincente alla Cina. Almeno 50 mila disoccupati nell’indotto, e VW col futuro incerto. Più altre Case che traballano. La risposta al tycoon che minaccia dazi anti Ue è arriva da Scholz. Problema: il cancelliere tedesco ha spinto per il Green Deal Ue, il suo governo è crollato, sta facendo avanzare la destra, ha telefonato a Putin suscitando l’ira degli europei che intendono isolare la Russia. L’altro difensore Ue è Macron, alle prese con una crisi politica francese mai vista prima. I due difensori del Vecchio Continente sono politicamente bruciati. Si mettono contro un vincente come Trump e magari come Musk. Coppia di difensori centrali lenti, stanchi, senza intesa, che verrà infilata di continuo da un attaccante affamato di gol come The Donald. Stiamo combinando un pasticcio via l’altro, col tycoon che passa all’incasso sornione. Infine, i dazi Ue anti Usa su cosa sarebbero: sul gas liquido che l’Ue importa dagli Usa comprandolo a peso d’oro?
Regole insensate
L’auto elettrica andava protetta con bonus, colonnine, scudo anti Cina, tutela dei lavoratori. Questo nel 2019. Adesso, nel 2025, c’è il Dialogo strategico Ue con l’idea che forse si farà qualche proposta a marzo 2025. Nel mentre, Usa e Cina ci hanno già travolti di decisioni, normative, azioni efficaci e ficcanti. Sono due nazioni che fanno il loro gioco, in difesa dei propri interessi e dei propri cittadini: non si vedono atti tali da poterli criticare. Se l’Ue si fa male da sola, non è colpa di Trump e Xi Jinping. Da anni, nel Vecchio Continente, vengono introdotte – sulla scorta di pregiudizi e ideologie – regole scollegate dalla realtà produttiva, con gli effetti devastanti che osserviamo. Il tutto col prezzo del gas in aumento, il costo dell’energia che si impenna e l’inflazione che galoppa. Una tecnoburocrazia asfissiante che regala altro vantaggio competitivo a yankee e funzionari con gli occhi a mandorla.
Gros sulla Commissione Ue
Con estrema lucidità, l’economista dell’Università Bocconi Daniel Gros ha detto a La Repubblica, in merito ai possibili dazi di Trump: “E allora negoziamo: facciamo un’offerta e stiamo a vedere che succede”. Le nuove iniziative della Commissione europea? “Parole vaghe e nulla di concreto, siamo senza speranza. Sulle nuove tecnologie non ci siamo”.
Multe Ue alle Case: soldi a Musk (Usa) e costruttori cinesi
Fra i mille esempi, le multe Ue di 16 miliardi di euro per sforamento limiti: le Case pagheranno. Oppure faranno pool: compreranno crediti verdi da Tesla (Musk, Usa) e dai costruttori cinesi che vanno forte con l’auto elettrica. Solo miliardi di euro caldi e immediati: cash prezioso che esce dall’Europa ed entra dritta dritta negli States (Elon, nello staff di Trump) e in Cina. E – al di là del destinatario del denaro- non si capisce perché se vendi auto troppo inquinanti paghi; se compri crediti col pooling, invece diventi pulito. Una sorta di indulgenza dietro cospicuo versamento effettuato con bonifico su conto corrente. No, non sono Cina e Usa a prenderci a calci. Lo facciamo noi da soli. Se l’economia Ue e l’automotive Ue dovessero crollare, sarebbe per implosione: nessuna esplosione con una politica esterna brutta e cattiva.