Auto DR, perché sono così popolari in Italia? Ecco i pro e i contro delle auto economiche

M Magarini
DR 6.0

DR è ormai un caso di successo aziendale, almeno nei confini italiani, dove è nata e si concentra la sua attività. Nel giro di pochi anni, la piccola realtà molisana ha replicato su piccola scala il successo ottenuto dalla rumena Dacia. Con prezzi abbordabili, un bacino sempre più vasto di pubblico ha cominciato a interessarsi delle proposte immesse in commercio. L’ultimo esempio è la DR 6.0, capace di suscitare l’interesse generale. Che sia uno dei Costruttori in rampa d’ascesa lo hanno confermato i dati di immatricolazione del mese di maggio, quando il gruppo ha totalizzato lungo la nostra penisola 3.670 auto vendute, andando praticamente a raddoppiare (più 99,24 per cento) i valori registrati nello stesso mese dell’anno prima.

Sembra quasi che abbia scoperto il segreto per sbancare nelle concessionarie. Che, nel frattempo, si diffondono a macchia d’olio entro i confini del Belpaese. In diverse città, anche di piccole dimensioni, capita di assistere all’apertura di un nuovo store DR. Del listino ne abbiamo parlato, ma questo non può essere l’unica ragione degli ampi consensi riscossi. Dietro il processo di sviluppo vi sono, infatti, ulteriori fattori, altrettanto da porre in risalto per comprendere a pieno il fenomeno. Ed è proprio quel che andremo a fare nei paragrafi seguenti, quando passeremo, dapprima, in rassegna le manovre generali del brand e, dunque, ci soffermeremo sui singoli modelli finora messi in vendita.

DR

Le registrazioni maturate nel recente periodo costituiscono il titolo più importante per un produttore, soprattutto se basato sui volumi. Mentre le realtà di lusso possono permettersi di ragionare con unità limitate, la politica adottata dalla DR vira nella direzione opposta. Sulla base di quanto riferiscono gli addetti ai lavori, i consumatori e i test, ci sono delle importanti conclusioni da trarre.

Le proposte commerciali con marchio DR si lasciano preferire alla concorrenza per diversi componenti, che vertono essenzialmente su due principi cardine: tecnologia evoluta ed elevata funzionalità. I ragazzi di oggi danno segno di apprezzare il generoso pacchetto di sistemi ausiliari di guida (ADAS), di grado superiore rispetto alla fascia effettivamente occupata. Le dotazioni delle DR applicano in maniera magistrale le innovazioni compiute nell’hi-tech, con un’intelligenza artificiale e sensori sofisticati. Tutto ciò si traduce in una maggiore sicurezza durante la circolazione su strada. Le stime degli incidenti che ancora oggi capita di apprendere hanno spinto una parte cospicua dei cittadini italiani a prestare più attenzione. Siccome nessuno è infallibile, sapere che, in caso di propria distrazione, l’IA della vettura sarà pronta a intervenire è rassicurante.

I veicoli targati DR sanno eseguire compiti quali mantenersi nella carreggiata corretta, individuare gli ostacoli in anticipo e correggere la velocità di crociera in relazione alle circostanze esterne (climatiche e di traffico), il che contribuisce a ridurre, in misura drastica, la probabilità di incorrere in sinistri.

Inoltre, il pacchetto multimediale è all’altezza della situazione. I display montati a bordo consentono di usufruire di numerose comodità, che per avere occorrerebbe altrimenti puntare su brand di caratura media o, addirittura, premium. A bordo regna una filosofia minimalista, con i pulsanti fisici che sono ormai estinti, in favore di schermi HD, con le moderne comodità. Nella fattispecie, la divisione informatica prevede l’integrazione di navigatore GPS, connettività streaming e non solo. Le soluzioni adottate dai progettisti valorizzano pure l’aspetto aerodinamico e tengono a bada sia i consumi sia le emissioni di anidride carbonica nell’ambiente.

Poi, chiaro, si tratta di macchine low cost; perciò, ha poco senso accostarle con determinate realtà. In un Paese come l’Italia, dove il reddito medio annuo della popolazione risulta inferiore rispetto ai Paesi europei più ricchi costituisce, tuttavia, la risposta ideale. Terminata la panoramica complessiva sul marchio, passiamo adesso in rassegna i singoli modelli che costituiscono l’attuale proposta commerciale.

3.0

DR 3.0

Sposa la filosofia di uno dei segmenti dal maggior appeal al giorno d’oggi, la DR 3.0 un crossover compatto dalle linee sbarazzine e cerchi da 17 pollici. Dalla forma irregolare, il vano bagagli vanta una capienza discreta. Per tenere sotto controllo i prezzi, l’azienda ha deciso di realizzare l’abitacolo con materiali di qualità mediocre. Ciononostante, la plancia in simil-fibra di carbonio sa farsi apprezzare.

In posizione leggermente ribassata, il display adibito all’infotainment, dalla diagonale di 9 pollici, è compatibile con Apple CarPlay, non con Android Auto. Senza corrispondere nessun extra, sono compresi i retrovisori sbrinabili, un tetto regolabile elettricamente e la telecamera di retromarcia. D’altro canto, non bisogna nemmeno volare troppo con la fantasia. Non annovera nessun ADAS e neanche con gli airbag ci si è granché sprecati, limitati ad appena due. Ma il listino prezzi parte da 18 mila euro, perciò diremmo che c’è poco di cui lamentarsi. È possibile ordinare due differenti tipologie di propulsore: un “millecinque” benzina da 106 CV e uno bifuel a GPL.

DR 4.0

DR 4.0
DR 4.0

Appartiene alla stessa categoria della 3.0, la DR 4.0, offerta dai 19 mila euro. Dal punto di vista estetico, è piuttosto convincente, con linee scolpite che la aiutano a distinguersi, e lo stesso vale in merito alla capacità del vano bagagli. Pochi fronzoli, tanta sostanza il bagagliaio da 7 pollici, compatibile sia con gli smartphone Apple che Android.

La potenza viene inviata alle ruote anteriori, da un’unità a benzina oppure GPL, aspirata da 1.5 litri o turbo da 154 CV, rispettivamente abbinati a cambio manuale e automatico. Ci sarebbe qualcosa da sistemare relativamente all’efficienza, visti i consumi elevati. E l’assenza di alcune dotazioni, una su tutte la frenata automatica d’emergenza, lascia un pizzico di delusione.

5.0

DR 5.0

La cifra minima da porre in preventivo per assicurarsi una 5.0 è di 21 mila euro. Dalla 4.0, con la quale condivide parecchie idee, si allontana per i fari a LED, la mascherina di dimensioni maggiori, lo stile più deciso del paraurti anteriori e la plancia in linea con le moderne correnti. Il generoso schermo centrale da 12,3 pollici è compatibile con il sistema operativo Android Auto. A sua volta con trazione anteriore, cela sotto il cofano un quattro cilindri da 1.5 litri, ordinabile in versione aspirata, abbinata alla trasmissione manuale a cinque rapporti, oppure turbocompressa, con quella automatica a variazione continua di rapporto CVT.

DR 6.0

DR 6.0

In cima alla gamma si colloca, infine, la DR 6.0, ordinabile da partire da 29 mila euro. Più ricercata nel look, davanti spiccano la mascherina esagonale e i fari assottigliati dall’andamento orizzontale. Un inserto nero lungo la fiancata e una striscia luminosa al posteriore danno un aspetto armonioso, piacevole da osservare. Gli interni sono accoglienti ed evoluti, con lo schermo centrale da 12,5 pollici compatibile sia con Android Auto sia con Apple CarPlay.

Peccato che l’interfaccia utente non sia tradotta in lingua italiana, ma richieda un minimo di conoscenza dell’inglese. Il netto rincaro in confronto alle sorelle minori è giustificato da un vasto portafoglio prodotti, comprensivo di caratteristiche quali i cerchi in lega da 19 pollici, il portellone motorizzato, la telecamera a 360°, il sistema di ingresso keyless (senza chiavi), il “clima” automatico bizona, con comandi touch, i sedili regolabilità elettricamente e il caricatore wi-fi per smartphone.

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