Attacco ai Comuni furbetti: autovelox, basta difendere l’indifendibile

Ippolito Visconti Autore News Auto
Non è vero che tutte le autorità stanno dalla parte degli autovelox non omologati. Ci sono persone che ammettono come stanno le cose.
autovelox

Non è vero che tutte le autorità stanno dalla parte degli autovelox non omologati. Ci sono persone che tranquillamente ammettono come stanno le cose. In Veneto, Guido Lio, comandante della Polizia locale di Pederobba (Treviso) ed ex sindaco di Segusino, dice a chiare lettere: “Ho sempre sostenuto che gli autovelox sono illegittimi per mancanza di omologazione come previsto dal Codice della strada”. Infatti, all’articolo 142 comma 6, legge 285/92 si legge: per la determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate, anche per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati, nonché le registrazioni del cronotachigrafo e i documenti relativi ai percorsi autostradali, come precisato dal regolamento.

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Per Guido Lio, la norma non dà spazio a problemi di interpretazione sia a livello di significato semantico, sia più strettamente giuridico ed esegetico. Semplicemente, per le più svariate ragioni, “molti Comandi hanno deliberatamente voluto forzare consapevolmente”. Cioè? Utilizzando comunque tali apparecchiature che, di fatto, “permettono grossi incassi”. 

Il problema è stato sollevato più di una volta, anche in occasione di convegni sulla sicurezza stradale. Risultato: “Ho riscontrato indifferenza o semplicemente minimizzazione del problema facendo leva sul fatto che va perseguito comunque chi corre troppo”.

Guido Lio autovelox

Quale soluzione

Secondo il comandante, si deve provvedere quanto prima affinché questi apparecchi siano legittimati. Evitare che “gli agenti siano costretti a firmare il falso sui verbali, attestando che l’apparecchio è conforme al codice della strada, cosa falsa a oggi”. A ciò si aggiungono i costi per i ricorsi e i mancati introiti quando si soccombe. Insomma, basta difendere l’indifendibile.

Parla l’avvocato

Sentiamo l’avvocato Lucio Martignago di Montebelluna: un anno fa sostenne il ricorso di un cittadino contro il Comune di Crocetta, che aveva inflitto una sanzione con un autovelox autorizzato ma non omologato. “Qualche cittadino che venisse sanzionato ora, potrebbe sporgere denuncia per tentata truffa (se non paga la sanzione) o truffa (se avrà già pagato la sanzione). L’ordinanza della Cassazione elimina quella farlocca interpretazione secondo cui omologazione e autorizzazione sarebbero concetti uguali.

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