Finalmente l’iconico costruttore inglese ha presentato il primissimo esemplare di Aston Martin Valkyrie, il primo ad essere ufficialmente consegnato ad un cliente (fortunatissimo) del quale ovviamente non si conoscono le generalità. I soli 150 esemplari previsti hanno quindi cominciato le attività che aprono l’effettiva produzione in serie della interessantissima hypercar sviluppata in accordo con Red Bull Racing. Nell’occasione dell’approdo alla produzione del primo esemplare di Aston Martin Valkyrie, il costruttore ha diramato anche i dati tecnici ufficiali e ora aggiornati della vettura.
Nell’occasione delle celebrazioni per il primo esemplare effettivamente entrato sulle linee di produzione del sito di assemblaggio di Gaydon, il CEO di Aston Martin Tobias Moers ha ammesso: “è un momento di grande orgoglio per noi completare la nostra prima hypercar in assoluto. Il programma Aston Martin Valkyrie ha messo alla prova tutti coloro che hanno lavorato su di esso al limite, ma l’impegno per il sogno ha prodotto un’auto davvero incredibile, un’auto di F1 per la strada. The Valkyrie nasce dalla costante dedizione di un folto gruppo di ingegneri e tecnici altamente qualificati che hanno lavorato instancabilmente per portare Valkyrie alla fase di produzione. Sono sicuro che i nostri clienti saranno felici di ciò che hanno raggiunto”.
Circa 2.000 ore di lavoro per realizzare un’Aston Martin Valkyrie
Ogni esemplare di Aston Martin Valkyrie impiega circa 2.000 ore di lavoro, quasi esclusivamente svolto manualmente sempre presso la sede di Gaydon nel Regno Unito: la stessa utilizzata per la costruzione di tutte le sportive del marchio. Prima di essere consegnata ai clienti, ogni Valkyrie viene interessata da una fase di test in pista a Silverstone ovvero il medesimo tracciato utilizzato per le fasi di sviluppo.
La biposto si ispira alle monoposto di Formula 1 e può vantare la collaborazione del progettista di Red Bull nel Circus, Adrian Newey. Le prestazioni, impressionanti, sono garantite da un V12 da 6,5 litri aspirato capace di 11mila giri al minuto abbinato ad un’unità elettrica per un complessivo in termini di cavalli erogati pari a 1.160 unità in accordo con 900 Nm di coppia. Il cambio è sequenziale a 7 marce e la trazione, chiaramente, posteriore.
Importantissimo il contributo dell’aerodinamica visto che la hypercar è stata studiata anche in funzione del carico aerodinamico espresso. La versione stradale è in grado di garantire 1.400 chilogrammi di pressione aerodinamica a 240 km/h di velocità. In questo modo viene incrementata la velocità utile a percorrere le curve ad elevata velocità, grazie all’utilizzo di materiali leggeri e al largo uso della fibra di carbonio il peso complessivo è inferiore ai 1.100 chilogrammi. Ai 150 esemplari della versione chiusa si aggiungeranno 85 esemplari Spider e per l’esclusivo utilizzo in pista, 40 Valkyrie AMR Pro: queste ultime non sono omologate per l’utilizzo su strada e vengono private dell’elemento elettrico con possibilità di raggiungere i 3G di accelerazione laterale e aerodinamica più raffinata.