Il dragone si è risvegliato e ora non ce n’è più per nessuno. Da anni la Cina ha conosciuto una forte espansione in ogni campo, anche nei motori. Consapevoli del ragguardevole potenziale, le Case produttrici hanno cominciato a riservarle un trattamento ad hoc in termini di vetture concesse sul territorio del Paese asiatico. È il caso della Aston Martin DBX, amato cross-over la cui versione mild-hybrid uscirà unicamente in quelle lande, con buona pace del pubblico europeo (soprattutto britannico), il quale sperava di potervi mettere le mani. Invece non sarà così, purtroppo. Certamente gli analisti economici del marchio premium avranno fatto le loro valutazioni di rito e la scelta sarà dunque apparsa la più opportuna.
Aston Martin DBX Straight-Six: un’esclusiva per la terra dei dragoni
L’Aston Martin DBX Straight-Six (questo il nome definitivo) esordirà il 19 novembre prossimo in occasione del Salone dell’Auto di Canton: una location non casuale, poiché il costruttore britannico ha deciso di mettere in listino tale variante di DBX esclusivamente sul suolo cinese.
Il crossover in questione implementa un impianto di propulsione così formato: un’unità sei cilindri in linea (“straight six”, appunto), turbocompressore da 3,0 litri, combinato a un motorino di avviamento potenziato che consente di dare una mano durante i carichi più gravosi e recuperare pure energia in frenata. Inoltre, un compressore elettrico dà man forte al turbo. La potenza complessiva erogata dal mezzo si attesta sui 429 cavalli, con 384 Nm di coppia motrice massima.
Giocando al ribasso in termini di cilindrata, con motore a 3,0 litri, Aston Martin scampa al regime fiscale cinese sulle macchine dai propulsori eccessivamente grossi. Si sottolinea poi come la casa compia il ritorno ai 6 cilindri. Una caratteristica che richiama palesemente il glorioso passato: non la si vedeva più nei paraggi addirittura dagli Anni ’90, quando ne beneficiò l’Aston Martin DB7. Il DBX Straight-Six sarà commercializzato unicamente in Cina a un prezzo base di listino di 1,898 milioni di yuan, circa 262 mila euro al cambio attuale.