Il leader di Federcarrozzieri Davide Galli in difesa dei diritti degli automobilisti nel settore Rc auto, l’assicurazione obbligatoria: il disegno legge Concorrenza non ha nessuna norma sulle clausole vessatorie delle franchigie, dice. Oggi, il Codice delle assicurazioni parla chiaro: l’automobilista danneggiato in un incidente ha la possibilità di scegliere fra i carrozzieri indipendenti (che lavorano a tariffa di manodopera libera e riparano a regola d’arte) e quelli convenzionati (che lavorano a tariffa di manodopera imposta dalle compagnie, le quali intendono così controllare il mercato della riparazione). Ma i contratti Rca sono pieni di clausole vessatorie delle franchigie in euro: se vai dall’indipendente, risarcimento decurtato. Anche con scoperti in percentuale. Una canalizzazione forzata e, secondo Federcarrozzieri, illegale. Clausole vessatorie perché vessano il consumatore, determinando uno squilibrio a vantaggio del gigante (la compagnia).
Occhio alle pericolose riparazioni al ribasso
In tema di legge Concorrenza, governo e Parlamento “farebbero bene a impegnarsi contro le pratiche scorrette delle imprese assicuratrici che restringono la concorrenza e danneggiano gli assicurati attraverso clausole vessatorie e illegittime”, lancia l’allarme Galli che torna a chiedere un intervento legislativo in materia.
“Va vietata del tutto la pratica illegale delle compagnie di assicurazioni di inserire nei contratti Rc auto quelle clausole”, continua il numero uno di Federcarrozzieri. Da un lato obbligano gli assicurati a rivolgersi per le riparazioni ad autocarrozzerie indicate dalle stesse imprese assicuratrici, “dall’altro impongono politiche liquidative al ribasso. Non riconoscono i costi aziendali delle carrozzerie, costrette quindi a eseguire interventi di riparazione sempre più superficiali e low cost, con ripercussioni anche sul fronte della sicurezza stradale”. Per questo, sempre più convenzionati divengono indipendenti affiliandosi a Federcarrozzieri.
Effetto imbuto
Queste clausole creano un effetto imbuto. Anche a causa della crisi dei pezzi di ricambio, i tempi delle riparazioni si dilatano. “Si arriva a superare gli otto mesi fino a raggiungere un anno presso le carrozzerie convenzionate con le assicurazioni”. Altro risultato: “Le imprese assicuratrici hanno visto salire a dismisura gli utili, cresciuti nel 2023 del 249% sul 2022”, conclude Galli. Compagnie che non sono enti di beneficenza, ma spetta ai decisori politici e alle istituzioni intervenire.