Ares S1, tutti i dettagli: esterni, interni, tecnologia, prezzi, uscita

M Magarini
È emiliana, ma non stiamo parlando di nessuna delle tre grandi: Ares è un giovane marchio che con la S1 mostra di che pasta è fatta.
Ares S1

Se parliamo di auto sportive la prima parola che in tanti associano è “Italia”. E mica solo qui da noi, bensì in ogni angolo del Pianeta. Merito delle eccellenti produzioni realizzate dalle nostre portacolori in decenni di storia automobilistica. Marchi di lusso quali Ferrari e Lamborghini hanno scritto pagine indelebili, a capitanare un intero movimento. Le stesse Pagani e Maserati affondano qui le radici, contribuendo al fascino di un gruppo di bellissime.Alle quali si aggiunge l’Ares Design con le hypercar S1 Gullwing e Speedster, una coupé e una scoperta. Entrambe non costituiscono dei progetti completamente inediti, ma la versione finale delle precedenti Project S1 Coupé e Speedster.

Adesso giunge il momento di entrare in scena e, a giudicare dalle prospettive, ci sarà parecchio da divertirsi. La tiratura sarà molto limitata, pari a 24 unità per ciascuna variante di carrozzeria, “cucite” addosso al cliente. Sotto il cofano, tuttavia, il motore è di provenienza americana.

In entrambe le varianti, il modello d’ispirazione è palese, una manna dal cielo per i più nostalgici del motorsport “old school”. Difatti, il centro stile ha analizzato con la massima attenzione le forme dei bolidi da corsa di Le Mans degli anni Sessanta e Settanta. Occhio, però a non prendere fischi per fiaschi: le forme risultano contemporanee. I rimandi al passato verranno colti dai fini intenditori, senza apparire demodé. Da consuetudine, nel corso dei prossimi paragrafi ci andremo a occupare, in primo luogo, degli esterni. Su questi c’è ancora parecchio da raccontare, perciò tenetevi forte, in quanto ne vedrete delle belle. Successivamente, esamineremo gli interni, sia come spazi sia a livello di dotazioni hi-tech. Altri aspetti cruciali nel giudizio complessivo di una vettura al giorno d’oggi. In conclusione, ci soffermeremo sui motori, uno dei principali aspetti curati in fase di sviluppo.

Ares S1: gli esterni

Ares S1

Il piano di un veicolo ad alte prestazioni è stato portato avanti dal team incaricato sulla base della Chevrolet Corvette C8. Una “donor car” in tutto e per tutto, anche se forse vi verrà difficile riconoscerla sotto la superficie. Ciò poiché gli interventi sono stati eseguiti in misura massiccia sia sotto il piano dell’estetico sia in termini di aerodinamica. Il grasso sotto le unghie (in senso figurato) se lo sono fatti venire i membri del team.

Non avevano in mente di “vivere di rendita”, bensì di realizzare un prodotto unico e di forte impatto. Complice l’eccellente meccanica della super sportiva americana non vi è comunque nulla di cui lamentarsi per la scelta. Anzi, traducendosi in solide fondamenta. Nel momento in cui la si osserva, l’Ares S1 non sembra nemmeno una lontana parente dell’esemplare a stelle e strisce.

Attraverso delle forme eteree, che trascendono le mode effimere e passeggere, si va a caccia di un posto nel Pantheon dei grandi. Dell’anteriore spicca il frontale, basso e piatto. Del posteriore, invece, la barra LED, che aumenta l’impressione di un’auto saldamente piantata a terra. La carrozzeria in carbonio è stata riprogettata, con l’esecuzione di test aerodinamici per raggiungere l’equilibrio ideale tra stabilità, downforce e prestazioni. Il tutto in assenza di ali fisse, a prescindere dalla versione selezionata: la Gullwing si contraddistingue per le portiere a elitra, la Speedster si fregia di un avvolgente parabrezza “old school” e di un tetto apribile nella zona superiore.

Ares S1: gli interni

Ares S1

Qualunque sia l’opzione selezionata, le Ares S1 vantano un abitacolo altrettanto esclusivo e raffinato. Oltre alla fibra di carbonio, gli interior designer hanno usato la pelle Pieno Fiore italiana, nonché l’Alcantara, ennesima specialità del Belpaese. L’omonima società produttrice, fondata nel 1972, è basata al 100 per cento lungo lo Stivale, divisa tra Milano, sede del quartier generale, e la fabbrica di Nera Montoro, in provincia di Terni. Negli anni di onorata carriera, l’azienda ha stretto varie sinergie con brand operanti in innumerevoli settori. Dal design alla moda, dall’arte agli elementi d’arredo, le sue creazioni hanno fatto scuola. Rispetto ai materiali tradizionali brilla nella fruibilità, nonché nel pregio. Unita all’impegno in ottica ambientale (dal 2009 è certificata “Carbon Neutral”), Alcantara esalta il lifestyle contemporaneo.

Il quadro strumenti digitale della Ares S1 presenta una diagonale di 8 pollici, mentre il display, adibito all’infotainment, tocca i 9,5 pollici. Il terzo monitor, da 9 pollici, si rivolge, invece, al passeggero, che può consultare i dati di guida, attivare il “clima” e visualizzare i contenuti multimediali. Sia sul versante della plancia sia sulla disposizione e della grafica degli schemi di bordo, i punti in comune con la Corvette sono inesistenti o quasi. Tolti il volante e dei comandi secondari, è un veicolo a sé stante. Chi avrà la fortuna di mettere piede a bordo respirerà il clima delle grandi occasioni. Non c’è niente di meglio dell’Ares S1 per lanciare un messaggio al mondo dello status sociale occupato.

Dany Bahar, co-fondatore e amministratore delegato di Ares Modena, ha decantato con orgoglio i pregi della S1. Il non plus ultra in termini di prestazioni e di manifattura artigianale, un traguardo di straordinaria importanza nella storia del brand, giacché la prima hypercar di serie. Alle funzionalità di una Gran Turismo sommano le prestazioni e lo stile delle hypercar, in un cocktail esplosivo. Alle caratteristiche e agli elementi stilistici delle icone delle gare di endurance del passato – ha concluso – combinano tecnologie evolute per un’esperienza di guida unica e dinamica.

Motori e prezzi

Dalla Corvette C8 Stingray viene mutuata la meccanica. L’otto cilindri da 6.2 litri ubicato nella zona centrale sviluppa una potenza complessiva di 600 CV e 638 Nm di coppia motrice massima, abbinato a una trasmissione doppia frizione a otto marce. Allo stesso modo delle Corvette, la trazione è esclusivamente posteriore e col differenziale autobloccante promette adrenalina pura in pista. L’impianto di scarico porta, invece, la firma di Ares, occupatasene all’interno, che garantisce un “ruggito” mostruoso. Si sfruttano, quindi, le sonorità tipiche del motore endotermico, delle quali i conducenti credono ne avvertiranno la mancanza.

Mentre la mobilità vira sull’elettrico, le compagnie specializzate nelle alte prestazioni stanno cercando di sondare varie piste per far avvertire il meno possibile il vuoto. Ciascuna ha una risposta differente e una delle più invitanti porta la firma di Lamborghini. Che ha spiegato, alla Monterey Car Week, di aver iniziato dei test appositi, incentrati sulle frequenze naturali generati da un propulsore elettrico. L’analisi delle reazioni dell’uomo agli stimoli ne influenzeranno le decisioni future.

Comunque, il problema non si pone nel caso dell’Ares S1, un esemplare a combustione interna dal peso contenuto a 1.380 kg. Ne derivano dei numeri spaventosi: da ferma raggiunge i 100 km/h in 3 secondi esatti, e si spinge fino ai 296 km/h di velocità massima. In nome del comfort, agli ammortizzatori Magnetic Ride, anteriori e posteriori, si combinano le sospensioni a doppio quadrilatero con elementi in alluminio forgiato. I cerchi da 20 e 21 pollici montano pneumatici 275/30 e 345/25. Il prezzo viene comunicato su apposita richiesta, pure perché il listino dell’Ares S1 prevede numerose possibilità di personalizzazione.

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