Proteggere la propria vettura dal rischio di furto è il pensiero di ognuno di noi.
Ma la parte difficile è capire quale tipologia di antifurto sia migliore e quale invece è da evitare.
Il mercato oggi offre diverse soluzioni in materia di antifurti per proteggere la propria auto.
I principali e più comuni sono quelli di seguito spiegati.
Antifurti Elettronici: molto comuni, e si caratterizzano da un kit di sensori montati all’interno degli sportelli che hanno lo scopo di rilevare la presenza di persone.
La sensibilità di rilevamento può essere modificata, e al minimo movimento esterno anche non a diretto contatto con la vettura, si attiva il segnale acustico.
In questa categoria rientrano anche i cosiddetti immobilizer, che interrompono il circuito elettrico di accensione se non viene rilevata la presenza dell’apposita chiave.
In fatto di sicurezza, non assicurano molto soprattutto se si ha a che fare con dei ladri esperti e al quanto aggiornati sulla materia.
Antifurti Satellitari, GPS: meglio descritti come dispositivi di localizzazione, funzionano con de sensori che rilevano una situazione a rischio e che inviano alla centralina satellitare, la quale via GPS comunica i dati di posizione al satellite. Tramite segnale GSM la posizione viene poi comunicata al proprietario e alle stazioni di polizia. Ma se non c’è segnale GSM i ladri sono molto avvantaggiati.
Antifurti Meccanici: forse tra i migliori mezzi di protezione del veicolo proprio perché sono un impedimento fisico al furto dell’auto.
Possono essere blocca pedali, blocca sterzo o blocco di sistema idraulico, e rendono inguidabile la vettura.
L’unico modo di effettuare il furto è prelevare l’auto con un carro attrezzi.
Tra quelli più sicuri rientra il Block Shaft, un antifurto meccanico che impedisce la direzionalità del veicolo con un sistema di bloccaggio montato direttamente sulla trasmissione dello sterzo.