Anno nuovo e rincari autostrade: eccoli tratta per tratta

giacomo mazzarella
autostrade

Viaggiare in autostrada costerà più caro. Non potevano mancare i rincari delle tratte autostradali nel salasso che milioni di Italiani stanno subendo praticamente su tutto. Affitti, benzina, bollette. E anche le autostrade con i loro pedaggi. I rincari come spesso accade per le autostrade sono differenti da tratta a tratta. Ci sono infatti tratti autostradali dove i rincari sono stati o saranno maggiori e tratte dove invece si sentirà di meno il contraccolpo per chi le utilizza. Il Sole 24 Ore ha prodotto uno spaccato di questa situazione sottolineando, tratta per tratta, quale è quella che ha subito gli aumenti maggiori e dove lo sforzo che gli automobilisti dovranno sostenere sarà più elevato.

Le tariffe autostradali e come sono aumentate negli anni

A dire il vero dopo quanto successo con il ponte Morandi a Genova nessun aumento dei pedaggi autostradali era stato rilevato negli ultimi anni. In pratica è dal post crollo del ponte di Genova che le autostrade e i pedaggi erano rimasti praticamente congelati come tariffe. La grave crisi economica e l’inflazione adesso hanno portato però ad un aumento dei pedaggi. E da questo punto di vista nel 2023 sarà uno dei peggiori anni.

Le contraddittorie decisioni del Governo

Ricapitolando, era dal 2018 che i pedaggi non subivano dei rincari. Le richieste delle ditte che gestiscono le autostrade al Governo, erano state però pressanti. Numerose le richieste di accettare l’aumento delle tariffe e di applicarli. Il Governo Meloni però con il decreto Milleproroghe ha cercato di mettere un freno a questa situazione, finendo con il bloccare gli aumenti salvaguardando gli interessi della collettività. Allo stesso tempo però, sempre per il pressing delle aziende che gestiscono le tratte, il decreto firmato dal Ministro dell’Economia e dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, cioè Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini, ha portato ad un passo indietro ammettendo i rincari già a partire dal primo gennaio. Tanto è vero che su alcune tratte è proprio dalla mezzanotte del primo gennaio che sono scattati gli aumenti tariffari. Ed altri se ne attendono ad anno 2023 in corso.

Ecco gli aumenti dei pedaggi nelle autostrade

traffico al casello

Le tratte di competenza di Autostrade per l’Italia sono circa il 50% dell’intera rete nazionale a pagamento. In pratica, sui 6.000 Km di cui consta l’intera rete autostradale nostrana, circa 3.000 Km sono gestiti da ASPI, ovvero, Autostrade per l’Italia.  Dalle ore 24 del primo gennaio appena trascorso il rincaro su queste tratte di autostrada, è stato del 2%. Ma sempre per le tratte autostradali di Autostrade per l’Italia dal primo luglio è già in calendario un altro aumento, stavolta dell’1,34%. Ben 3,34% di aumento in un anno intero. Un aumento notevole, anche se il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, secondo quanto si legge sul Sole 24 Ore avrebbe smorzato i toni sottolineando che è stato necessario operare così, per scongiurare un incremento che avrebbe superato il 5%.

Le altre tratte e gli altri aumenti

Dopo Autostrade per l’Italia, per importanza e per lunghezza in Km delle tratte, c’è la rete gestita dal Gruppo Gavio. Il 9,16% di incremento per la tratta Piacenza-Brescia, il 4,30% per la tratta orino-Milano (la A4) e il 4,34 per la tratta Asti-Cuneo (A33). Stesso aumento della A33 per la Tangenziale est esterna di Milano. Sulla A24 e sulla A25, ovvero sulla Roma-L’Aquila-Teramo e diramazione Torano-Pescara, niente aumenti. E senza aumenti anche la tratta autostradale Brescia-Verona,  Vicenza-Padova, oppure la Milano-Serravalle, l’autostrada A15 quella dei Fiori-Tronco A6, il Frejus, la Tirrenica, l’autostrada del Brennero, la A12 le auto-vie Venete o sulla Brescia-Milano.

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