Anche Hyundai punta sulle batterie LFP per produrre auto elettriche low cost

Dario Marchetti Autore
Per farlo ha abbracciato una lunga serie di collaborazioni, con risultati di rilievo
Batterie per auto elettriche

Anche Hyundai sembra aver deciso di puntare sui modelli low cost, per provare a ritagliarsi una posizione di forza nel mercato delle auto elettriche. Un input il quale affonda le sue radici nel possesso di alcune delle tecnologie più performanti e moderne nel campo delle zero emissioni.

Il gruppo sudcoreano, però, per riuscire nell’intento deve mettere in campo una proposta in cui siano comprese anche le batterie. Gli alimentatori, infatti, stanno assumendo un ruolo di sempre maggiore importanza nella guerra commerciale in atto. Chi riesce ad assicurarseli a prezzi convenienti, può assicurarsi un vantaggio di non poco conto, almeno nel medio termine. Hyundai, dal canto suo, sembra aver individuato nelle batterie LFP (litio-ferro-fosfato) lo strumento giusto per farlo.

Le nuove batterie LFP di Hyundai

Le nuove batterie LFP di Hyundai sono indicate alla stregua di rivoluzionarie. E, in tale veste, in grado di rivelarsi l’arma decisiva per portare la mobilità ad emissioni zero a contatto delle masse popolari, quelle che al momento sono escluse dalla fruizione delle auto elettriche, a causa di costi troppo elevati.

Batterie per auto elettriche

A rendere rivoluzionarie le nuove batterie del gruppo sudcoreano, sarebbe in particolare la densità, descritta come senza precedenti. Dalle indiscrezioni circolate in proposito, sembra infatti che riescano a conseguire valori intorno ai 300 Wh/kg. Per capire meglio, basterà ricordare che nel caso delle batterie NMC, ovvero che vantano la tradizionale chimica nichel-manganese-cobalto, arrivano, in media, intorno ai 250 Wh/kg. Ne deriva, in pratica, la capacità di contenere una maggiore quantità di elettricità a parità di spazio.

A questo primo vantaggio, e al minore impatto in termini ambientali, se ne unirebbe poi un altro, ancora più decisivo. Le batterie LFP di Hyundai sarebbero anche significativamente meno costose da produrre. In pratica, una densità di queste proporzioni, è in grado di tradursi in un risparmio di un buon 20-30% nei confronti degli accumulatori attualmente in circolazione. E senza andarne a compromettere l’autonomia.

Chi sta collaborando con Hyundai?

Per accelerare i tempi e riuscire ad arrivare in tempi brevi alla realizzazione di questa nuova batteria LFP, Hyundai ha dato vita ad una serie di collaborazioni con aziende sudcoreane. In particolare, con LG Energy Solution, Samsung SDI e SK On. Configurando di conseguenza un vero e proprio consorzio nazionale sul modello delle collaborazioni che sono una norma in Cina.

L’obiettivo di fondo di questa politica è quello di riuscire a conseguire l’indipendenza dai gradi produttori di batterie cinesi, a partire da BYD e CATL. Marchi che proprio nel settore delle batterie LFP vantano al momento una posizione di grande forza. Messe insieme, le stesse due aziende sono in grado di rappresentare oltre la metà in termini di quota di mercato. Una quota la quale potrebbe ora essere messa in pericolo proprio dalla questione relativa alla densità. Le batterie al litio-ferro-fosfato cinesi, infatti, si attestano intorno ai 200 Wh/kg.

Per riuscire nell’intento di superare le aziende del Dragone, Hyundai ha deciso di stanziare una cifra gigantesca, pari a circa sette miliardi di euro. È stato lo stesso CEO della casa, Chang Jae-hoon, a fornire il proprio lasciapassare ad un’operazione giudicata fondamentale. Soldi che saranno impiegati non solo in batterie LFP, ma anche in quelle allo stato solido. Oltre che per l’avvio di un progetto di collaborazione con EcoPro BM, altra azienda sudcoreana, specializzata a sua volta nella produzione di materiali catodici.

L’obiettivo di Hyundai è di riuscire a produrre la batteria LFP da 300 Wh/kg di densità già nel corso del 2025. Ove ci riuscisse, ad approfittarne sarebbero i modelli già presenti nella gamma delle auto elettriche del gruppo, dalle Ioniq 5 e 6 alla Kia EV6, oltre alla nuovissima Inster.

Intanto Tesla sta pensando a prodursi le proprie batterie LFP

Intanto, però, anche Tesla sembra decisa a puntare sulla chimica LFP. Sul suo sito web, infatti, ha pubblicato un annuncio relativo a figure che abbiano competenze in questo particolare ambito. In pratica, emerge in maniera sempre più evidente come proprio le batterie in questione rappresentino un’esigenza sempre più presente tra i produttori che si prefiggono di dare vita ad auto elettriche low cost.

Un ambito considerato ormai alla stregua della chiave di volta per posizionarsi al meglio sul mercato. Al momento, infatti, ad allontanare la prospettiva di un’adozione di massa dei modelli ad emissioni zero è proprio la questione dei costi. Inarrivabili per classi popolari messe in grande difficoltà da una situazione economica ancora molto precaria. Chi vuole produrre modelli elettrici a costi contenuti, non può non prendere in considerazione le batterie LFP. Un assunto che Hyundai e Tesla sembrano aver capito alla perfezione.

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