AMG, il reparto che si occupa dei propulsori ad alte prestazioni a marchio Mercedes, sembra aver lanciato uno pseudo grido di allarme sul futuro dei frazionamenti ad 8 cilindri a V dei suoi propulsori tradizionali. D’altronde il mondo dell’auto si trova oggi a fare i conti con una condizione decisamente particolare, nuova per certi versi e legata all’elettrico. Il futuro pare vada in questa direzione e chi non vuole rimanere affossato deve fare i conti con prospettive che mutano rapidamente.
La tradizione legata al tradizionale propulsore a combustione interna fa parte della storia, e delle ragioni, di diversi costruttori che appaiono spesso restii ad abbandonare questa tecnologia fatta di suoni che presto definiremo d’altri tempi. È anche questo il caso di AMG, fortemente legata a valori prestazionali elevati prodotti proprio dai suoi propulsori tradizionali, endotermici.
Propulsori AMG tradizionali finché ci sarà qualcuno a volerli
Chi rimarrà legato ai propulsori tradizionali ne vorrà sempre uno. È questo ciò che si augura il capo di AMG, Philipp Schiemer, che alla rivista britanni Car ha ammesso senza troppi giri di parole: “possiamo sviluppare e costruire AMG elettriche che saranno emozionali, divertenti da guidare. Ma dobbiamo stare attenti ad aderire allo stesso tipo di esperienza che vendiamo oggi. Metà della ragione per cui si compra una vettura AMG è il suono del motore. Oggi stiamo lavorando per sviluppare un sound adeguato per l’età elettrica. Molti dei nostri clienti attuali non saranno contenti. Ma ci saranno nuovi clienti che ameranno la novità. Tuttavia manterremo i V8 finché ci saranno clienti che li vorranno. Finché ci saranno mercati aperti a questi motori, noi faremo di tutto per costruirli”.
Il grido di allarme lanciato da AMG introduce però la volontà a non far morire i propulsori tradizionali. D’altronde se l’Europa presto dirà di no ai motori tradizionali, AMG potrebbe cercare “fortuna” altrove. Modalità simili potrebbero essere applicate anche da altri produttori tradizionalmente legati ai propulsori endotermici. Se infatti Europa, USA, Giappone, Cina e Corea hanno già espresso la volontà di dire addio ai propulsori tradizionali, così non è in altre aree del mondo a cominciare da Australia o Brasile ed altri Paesi del Medio Oriente. Staremo a vedere.