E se fosse il diesel lo strumento ideale per arrivare a un modello di mobilità più sostenibile? La domanda sorge spontanea di fronte all’annuncio fatto da Neste, leader nella produzione di carburanti rinnovabili, relativo al varo di una collaborazione con Firmin, storico distributore italiano di carburanti, che ha come scopo il lancio nel nostro Paese di Neste MY Renewable Diesel. Ovvero di un carburante, noto anche come 100% HVO, il quale sarà disponibile lungo il territorio peninsulare a partire da questo mese di gennaio 2025.
Neste My Renewable Diesel si propone come una via pratica verso la mobilità sostenibile
Neste My Renewable Diesel si presenta alla stregua di un’alternativa fattibile per riuscire a operare una significativa riduzione delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti. Da guardare quindi con estremo interesse in un momento in cui il modello incentrato sull’auto elettrica sembra segnare pesantemente il passo, mettendo in crisi l’intero settore automobilistico tradizionale.
La collaborazione tra Neste e Firmin rappresenta un importante traguardo per la prima. Soprattutto nell’ottica di un piano teso all’espansione della propria presenza lungo il vecchio continente. Una presenza tesa a dare luogo a soluzioni energetiche meno impattanti sull’ambiente.
A commentare il varo della collaborazione tra le due aziende è stato Per Emanuelson, responsabile commerciale per l’EMEA di Neste Prodotti Rinnovabili. Questa la sua dichiarazione, al proposito: “Questa collaborazione con Firmin ci permette di introdurre Neste MY Renewable Diesel nel mercato italiano, rispondendo alla crescente domanda di carburanti rinnovabili come strumento per decarbonizzare il trasporto stradale. Stiamo rendendo le soluzioni di trasporto sostenibile più accessibili in tutto il continente”.
A fargli da contraltare per Firmin, esprimendo la soddisfazione per l’accordo siglato, Nicola e Manuel Minzocchi, amministratori della società. I quali hanno voluto porre l’accento sul fatto che grazie all’introduzione di Neste MY Renewable Diesel è possibile fare un passo in avanti molto importante nella direzione di un trasporto su strada più ecologico. In particolare, offrendo alla propria clientela la possibilità di passare dal diesel fossile a un’alternativa rinnovabile senza eccessive complicazioni.
Neste My Renewable Diesel: di cosa si tratta?
Nel nostro Paese, sono ancora poche le imprese che si sono dedicate all’integrazione di soluzioni meno impattanti per l’ambiente. Se alcune di esse, operanti in particolare in settori come i trasporti pubblici, la logistica o le costruzioni, lo hanno fatto, il panorama del trasporto stradale è ancora monopolizzato, o quasi, dal gasolio fossile.
Neste MY Renewable Diesel si propone di mutare tale situazione. E per farlo, punta ad offrire alle aziende una transizione immediata e pratica verso il trasporto sostenibile. Resa tale dalla compatibilità tra il carburante e tutti i motori diesel esistenti, senza che si rendano necessarie modifiche ai veicoli.
Si tratta di una soluzione prodotta tramite l’esclusivo impiego di materie prime rinnovabili, a partire da residui di oli e grassi di scarto. In tal modo, Neste MY Renewable Diesel è in grado di garantire una riduzione fino al 90% delle emissioni di gas serra rispetto al gasolio tradizionale, nel corso dell’intero ciclo di vita. Un dato il quale viene ad essere conseguito senza compromettere le prestazioni o l’affidabilità. Facendone quindi una soluzione ideale anche per il trasporto pubblico, le flotte aziendali e altre applicazioni su larga scala.
Il nuovo progetto di Neste e Firmin intraprende la strada di una decarbonizzazione del settore dei trasporti in grado di rivelarsi la chiave per una transizione ad un modello di mobilità non solo efficace, ma anche immediata. Una sfida che potrebbe rivelarsi meno impattante a livello economico rispetto ad una elettrificazione che, per come è stata impostata a livello UE, si sta rivelando una vera e propria via crucis. Resta solo da capire se la sfida sarà accettata anche a livello istituzionale o se, al contrario, la politica vorrà procedere con il paraocchi generosamente usato sinora.