A Quattroruote Next, ecco i punti chiave dei pensieri espressi da Alfredo Altavilla, per anni braccio destro di Sergio Marchionne, oggi Special Advisor di BYD Europe.
Uno. Sul bando termico 2035 dell’Ue. “Il bando delle endotermiche non è stato un errore, è stato una bestialità. La domanda è chi ci arriva, al 2035. Perché con dieci anni di multe da pagare, i conti sono presto fatti. In secondo luogo, credo che, così come è fatta, questa legislazione non può portare altro che a un processo di consolidamento senza che questo risponda alle necessità del mercato”.
Nel 2025, l’Ue inasprirà gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per i produttori di auto. Per le vetture, le emissioni medie delle auto nuove vendute dovranno scendere sotto i 93,6 g/km, con una riduzione del 19% rispetto ai 116 g/km in vigore nel 2024. E i commerciali leggeri fino a 3,5 tonnellate? Target da 185 a 154 g/km, con una riduzione del 17%. Il superamento dei limiti di CO2 può comportare multe consistenti: 95 euro moltiplicati per l’eccesso di g/km di CO2 e per il volume delle immatricolazioni. Attorno a 15 miliardi di euro di sanzioni solo nel 2025.
Allarme Acea
Infatti, la lobby Acea costruttori chiede all’Ue di far slittare al 2027 l’introduzione dei limiti sulle emissioni previsti nel 2025. Motivo: il mercato non è pronto a recepire i nuovi standard. Per le difficoltà delle Case, per la mancanza di infrastrutture adeguate (colonnine veloci), per la carenza di economie di sostegno all’acquisto di auto elettriche (incentivi e sconti fiscali). Per raggiungere gli obiettivi, le elettriche dovrebbero guadagnare una quota di mercato di almeno il 22% (escluse le cinesi) o (dice Dataforce) il 37%. Siamo davvero lontani dalla realtà attuale. Le aziende alzano i prezzi delle termiche affinché si vendano di meno e perché così la media delle emissioni cali: situazione infernale. L’associazione ritiene improponibili i limiti Cafe (Corporate Average Fuel Economy) 2025.
Dazi cinesi
Due. Sui dazi auto elettriche cinesi, Altavilla: “Non servono assolutamente a niente. Per quanto ci riguarda, sono solo un mal di testa passeggero, sicuramente fino a settembre dell’anno prossimo: una volta resa operativa la fabbrica in Ungheria non saranno più un problema”.
Tre. Ancora Altavilla: “Dal prossimo anno arriveranno modelli di automobili concepiti per il mercato europeo, anche perché l’obiettivo di BYD è estremamente chiaro: con le due fabbriche in Ungheria e Turchia, si punta a rendere l’Europa completamente autosufficiente in meno di 18 mesi in termini di output produttivo. Quindi non si potrà più parlare di BYD come un produttore cinese, ma europeo”.
Dazi sulle ibride
Quattro. E se in futuro l’Ue piazzasse anche dazi sulle auto elettriche ibride? BYD – chiosa Altavilla – ha “una tecnologia estremamente competitiva a livello di autonomia. Credo sia un modo intelligente di rispondere al processo di transizione ecologica in Europa. Se dovesse venire a qualcuno la malsana idea di imporre dazi anche sull’ibrido sarebbe un autogol”.