Alpine e Lotus hanno cessato la collaborazione sullo sviluppo di una nuova auto sportiva elettrica, ampiamente intesa come l’erede dell’attuale Alpine A110. Una responsabilità mica da ridere, dato il notevole successo riscosso da quest’ultima, la quale parteciperà, fra l’altro, alla prestigiosa Pikes Peak International Hill Climb. All’origine le parti coinvolte nel progetto confidavano di ottenere una vettura competitiva nel settore di appartenenza, mettendo pure a segno delle economie di scala. I buoni propositi annunciati nel recente passato non hanno condotto ai risultati auspicati e così, di comune accordo, le due realtà hanno preferito dividere le proprie strade, con un nulla di fatto. Le aziende avevano sottoscritto un memorandum d’intesa (MoU) nel gennaio 2021, accettando di condurre uno “studio di fattibilità completo” per l’auto.
Alpine e Lotus dividono le strade: realizzare le bev sportive da sole
In una dichiarazione rilasciata ieri, Alpine ha spiegato di aver cooperato insieme a Lotus per dare vita a una futura visione di veicoli sportivi a batteria per un periodo di oltre due annui, nel corso dei quali si è sviluppata una forte relazione tra le parti coinvolte. Come per qualsiasi sinergia a seguito di un protocollo d’intesa, il felice esito delle operazioni non era sicuro. Alla fine, dopo averci attentamente riflettuto, hanno preferito non portare avanti lo sviluppo congiunto di una sportiva per Alpine. Si tratta di un provvedimento che trova concordi entrambi i firmatari, tiene dunque a precisare la compagnia d’oltralpe, la quale non chiude completamente la porta in ottica futura. Il “divorzio” è avvenuto in termini amichevoli e continueranno a tenere dei dialoghi circa eventuali occasioni di business da attuare un giorno.
La prossima generazione della Alpine A110 dovrebbe essere la terza di altrettanto modelli ad arrivare dal “garage dei sogni” delle bev del Costruttore d’oltralpe, dopo la spettacolare hatchback A290 basata sulla Renault 5 del prossimo anno e il crossover GT X-Over.
In base alle condizioni sancite con il MoU, l’A110 era progettata per condividere telaio e tecnologie con la Lotus Type 135, a sua volta successore spirituale della Lotus Elise. La soluzione definitiva avrebbe accolto le celle della batteria disposte in senso orizzontale, dietro il conducente. Ciò avrebbe permesso di posizionare i sedili in posizione ribassata rispetto all’adozione della piattaforma EV convenzionale in stile skateboard e sposterebbe il peso al centro del telaio, analogamente a una sportiva dal propulsore centrale.
In precedenza, l’amministratore delegato di Alpine, Laurent Rossi, aveva spiegato al magazine Autocar cosa aveva reso possibile la messa in comune delle rispettive risorse. Secondo il top manager, con la Lotus condividevano il desiderio di fabbricare delle sportive leggere e agili, nonché potenti ed emozionanti. Di conseguenza, riteneva un passo naturale il MoU, almeno sulla carta. Quindi, avrebbero provato ad agire sullo stesso fronte, consapevole sia dei problemi sia delle opportunità
Rossi aveva pure suggerito che un responso finale sulle prospettive della partnership doveva essere presa entro la fine dello scorso anno. Ma nessuna delle due società aveva fin qui rilasciato una dichiarazione ufficiale. Rimane da stabilire se la parola fine messa al MoU per la nuova auto sportiva influirà sulle deliberazioni di Alpine sull’utilizzo di una piattaforma Lotus per un paio di suv previsti per il 2027 e il 2028. Durante la presentazione del bilancio relativo al 2022, Rossi aveva espresso l’intenzione di entrare nel segmento di Porsche Macan e Porsche Cayenne. Per un pianale – aveva aggiunto il ceo – andava allargata la visuale e il colosso cinese Geely, proprietario della Lotus, era ritenuto il partner “più naturale” per il progetto.
Lotus si è detta disposta a lavorare con chi è interessato a riutilizzare la piattaforma del nuovo suv elettrico Lotus Eletre, che è anche configurato per generare un esemplare sulle dimensioni della Macan, avente il nome in codice di Type 134.