Il Gruppo tedesco Volkswagen, col suo marchio iberico Seat (controlla Cupra), ha altri guai da cui stare alla larga: allarme licenziamenti in Spagna. Il motivo? La Suv elettrica Cupra Tavascan viene fatta in Cina, e i dazi Ue anti elettriche Made in China la colpiscono, così che il prezzo di listino debba lievitare. Noi lo avevamo previsto a settembre 2024. Quindi, il brand rischia di vendere meno in Europa, con danno immenso da centinaia di milioni di euro. Soluzione: tagliare la produzione e licenziare 1.500 lavoratori se l’Ue non eliminerà o abbasserà i dazi sulle auto elettriche prodotte in Cina entro la fine di marzo 2025.
Che paradosso
Rammentiamo che Volkswagen Anhui, una joint venture tra Volkswagen e Anhui Jianghuai Automobile Group (JAC) fondata nel 2017, è la prima joint venture della Casa automobilistica tedesca in Cina focalizzata sui veicoli elettrici. VW ha aumentato la sua quota nella società al 75 percento alla fine del 2020 e ha cambiato il nome della società in Volkswagen Anhui. La Tavascan, come la Mini elettrica della BMW, è stata inizialmente colpita da una tariffa del 38,1 percento nel piano di Bruxelles, provocando proteste da entrambe le società. Da ottobre 2024, quando l’Unione europea ha imposto dazi su tutti i veicoli elettrici prodotti in Cina venduti in Europa, Seat, che produce anche Cupra, sta pagando un supplemento del 20,7% in aggiunta a un dazio esistente del 10% sulla sua Cupra Tavascan fatta nello stabilimento di proprietà della maggioranza del Gruppo VW ad Anhui, in Cina.
Allarme del CEO
Per il CEO Seat, Wayne Griffiths, l’addebito imposto su un’auto venduta a 50.000-60.000 euro ha fatto sì che la sussidiaria non raggiungesse i suoi obiettivi finanziari l’anno scorso e le costerà centinaia di milioni di euro nel 2025. “Non abbiamo molto tempo. Dobbiamo trovare una soluzione entro il primo trimestre”, ha affermato in un’intervista con Reuters. Griffiths ha rifiutato di dire quale livello di tariffa la Casa automobilistica possa permettersi, ma ha detto che dev’essere il più vicino possibile al 10% originale. Se la barriera aggiuntiva non verrà ridotta o rimossa nel primo trimestre, Seat sarà costretta a tagliare il veicolo in perdita dalla sua gamma.
Batosta sui motori termici
Ciò porrà la sussidiaria Cupra di fronte a un altro problema: come ridurre le emissioni medie della flotta per soddisfare gli obiettivi Ue 2025 senza la Tavascan. Il rischio di mega sanzioni da centinaia di milioni di euro nel 2026 sale: meno investimenti in tecnologie moderne. O denaro per il pool a Tesla e cinesi. Le Case automobilistiche possono acquistare crediti di carbonio dai produttori di veicoli elettrici o ridurre la produzione di auto con motore a combustione per ridurre le loro emissioni medie. O – aggiungiamo noi –alzare il prezzo delle vetture a benzina o diesel, quelle più richieste di gran lunga sia in Germania sia in Europa.
Disastro Ue
Quindi, l’Ue ha imposto auto elettriche e Green Deal, poi i dazi, colpendo anche la propria industria: mai visto un caos del genere. I dirigenti di diverse Case automobilistiche europee affermano che i dazi aggiuntivi sui loro veicoli prodotti in Cina stanno causando danni collaterali alle aziende nazionali e ai posti di lavoro, contrariamente all’intenzione di proteggerli. La Commissione europea ha rifiutato di commentare.
Riunioni infruttuose
I dirigenti Seat hanno tenuto riunioni regolari con funzionari dell’Ue sul destino della Tavascan, l’ultimo giovedì, mentre il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha anche fatto appello al presidente della Commissione Ursula von der Leyen affinché risolva il problema ed eviti importanti perdite di posti di lavoro. Spagna che aveva detto no ai dazi cinesi: infatti Pechino investe in terra iberica. L’Italia ha detto sì alle tasse anti Cina, e il Dragone non apre nessuno stabilimento nel Belpaese.
Consumatore bersagliato
Alla fine, chi paga? Uno: il dipendente della singola Casa. Due: il consumatore che vuole elettriche poco care e si ritrova i dazi sul collo. Tre: l’ambiente, perché meno elettriche vuol dire più CO2. Pare una tragedia dell’assurdo. Il Gruppo Volkswagen finora si è astenuto dal fare un pool, affermando a dicembre che sperava di trovare una soluzione attraverso le vendite di veicoli elettrici.
Come per magia
“Non possiamo risolvere il problema da un giorno all’altro – ha detto Griffiths -. Quindi cosa fai? Riduci la potenza del motore a combustione e inizia a licenziare persone. Ecco cosa succederà se non riusciamo a trovare una soluzione”. Tesla, BMW, Mercedes-Benz e diversi produttori cinesi di veicoli elettrici hanno presentato ricorso contro le nuove tariffe presso la Corte di giustizia europea. Tuttavia, questi casi durano in media 18 mesi e possono essere impugnati. Seat non può escludere un’azione legale, ha affermato il CEO, ma non può nemmeno permettersi di aspettare. “Cupra è il nostro punto di svolta: è ciò che ci ha reso redditizi come azienda. Se Cupra è a rischio, Seat è a rischio”. Di riflesso i motori termici. Le Case tedesche come Volkswagen e BMW hanno sempre più messo in guardia sui potenziali effetti negativi delle tariffe Ue sulla competitività dell’industria automobilistica europea nel lungo periodo, nonché sulle loro stesse attività in Cina.
Perché i dazi
L’Ue ha annunciato questi aumenti tariffari a giugno, citando preoccupazioni sui produttori cinesi di veicoli elettrici che ricevevano sussidi dal governo, consentendo loro così di vendere i loro veicoli a prezzi ingiustamente bassi nell’Ue. Pechino respinge ogni addebito. E nella guerra commerciale può alzare il prezzo sulle premium termiche tedesche vendute in Cina. I produttori di automobili occidentali in Cina, come Tesla, Audi, BMW e Mercedes-Benz, hanno goduto per anni di vantaggi quali aliquote fiscali più basse, sovvenzioni, accesso più facile al capitale, costi ridotti dei terreni e prezzi competitivi per le batterie al litio. Se questi vantaggi si esaurissero in caso di un’escalation della guerra commerciale Ue-Cina, ciò potrebbe anche costringere queste aziende europee a cambiare i loro modelli di business generali. Inoltre, il mercato cinese è uno dei maggiori consumatori di veicoli tedeschi con motore a combustione. Pertanto, il declino dei vantaggi del governo cinese renderebbe anche più difficile per i produttori di automobili europei continuare a trarre vantaggio da uno dei loro mercati chiave.