Alfa Romeo entra nel folto novero di case automobilistiche costrette a frenare le proprie ambizioni nel settore EV. Se in precedenza aveva annunciato l’intenzione di produrre esclusivamente modelli elettrici, la crisi del relativo mercato ha spinto il suo management a riconsiderare l’idea. Optando ora per un approccio “multi-energy”. Il tutto proprio mentre il brand sta cercando di rilanciare la sua rete di concessionari disseminati lungo il territorio del Nord America, duramente colpita dalla flessione delle vendite in atto.
Dall’EV only al multi-energy: quali i motivi della scelta di Alfa Romeo?
A spiegare i motivi che hanno indotto Alfa Romeo a riconsiderare la sua strategia nella regione nord-americana è stato Chris Feuell, il nuovo responsabile di Alfa Romeo North America. Che, introducendo il tema, ha affermato come la revisione della linea sia stata decisa nel mese passato. Queste le parole da lui utilizzate, nel ricordarlo: La cosa più importante nella nostra roadmap di prodotti e tecnologie è la transizione da quella che era una strategia BEV-only per Alfa a una multi-energia”.

Va infatti ricordato come il marchio italiano, parte integrante del gruppo Stellantis, avesse in precedenza deciso di puntare su una gamma totalmente elettrica entro il 2027. In questo quadro, l’Alfa Romeo Tonale del 2023 sarebbe dovuta essere l’ultimo modello a benzina. I piani per la prossima generazione di SUV Stelvio e Giulia berlina, che erano state originariamente concepite come EV, sono quindi in fase di revisione, in modo da andare a includere varianti ibride e con motore a combustione interna. Entrambi i modelli saranno comunque costruiti sulla piattaforma STLA Large di Stellantis, la stessa architettura alla base della Dodge Charger.
La riorganizzazione delle rete di di concessionari Alfa Romeo nel Nord America
Lo stesso Feuell ha poi affrontato con Auto News il discorso relativo alla riorganizzazione della rete dei concessionari Alfa Romeo, da lui stesso incontrati nel corso del NADA Show del 26 gennaio. E lo ha fatto partendo dal riconoscimento delle difficoltà legate al mantenimento di una gamma esclusivamente BEV. Al proposito ha affermato: “Abbiamo 110 concessionari nella nostra rete statunitense e sarebbe molto difficile per loro sopravvivere con un portafoglio solo BEV”.
Ha poi ammesso che la preoccupazione maggiore tra i concessionari statunitensi è proprio la redditività della rete Alfa Romeo. A tal proposito, le vendite del 2024 hanno fatto registrare una flessione nell’ordine del 19%, con l’immatricolazione di 8.865 unità. Un dato che va a confermare il trend dei tre anni precedenti e che è dovuto in particolare al netto peggioramento segnato durante il quarto trimestre del 2024. In questo arco temporale, infatti, il marchio ha dovuto mettere in archivio un calo pari al 38%, rispetto allo stesso periodo del 2023.
Per capire in maniera più esauriente quanto sta accadendo, occorre sottolineare l’ammissione di Feuell, secondo cui i modelli del 2024 attualmente costituiscono metà dell’inventario statunitense di Alfa Romeo. Proprio per cercare di smaltire le scorte rimanenti entro la fine del primo trimestre del 2025, l’azienda ha quindi deciso di offrire incentivi sostanziosi, nella speranza di attrarre potenziali acquirenti.
Se la tendenza proseguirà nel 2025, la rete delle concessionarie dovrà essere ricostruita
Feuell ha poi proseguito il suo discorso mettendo l’accento sull’assoluta trasparenza usata nei riguardi degli stessi concessionari, per quanto concerne l’aspetto relativo alle prestazioni operative e finanziarie della rete. E, in particolare, ha voluto dare il seguente avvertimento: “Se replicassimo quanto accaduto nel 2024, perderemmo molti concessionari e dobbiamo ricostruire la rete anziché impoverirla. Siamo scesi a 110 concessionari da dove eravamo a 150”.

Secondo il responsabile nordamericano di Alfa Romeo, la priorità principale per la ricostruzione della rete di concessionari è quella di riportare le vendite in carreggiata e migliorare alcuni dei problemi di qualità che sono stati riscontrati a livello di prodotto. In tal modo sarebbe possibile passare da “un mix molto elevato di riparazioni in garanzia a una manutenzione a pagamento del cliente e a lavori di riparazione leggeri”.
Infine, un altro argomento che è stato sollevato durante l’incontro con i concessionari, relativo all’opportunità di introdurre la Junior subcompatta sul mercato statunitense. Su cui, però, Feuell non ha condiviso l’esito delle discussioni. Occorre comunque notare che Jeep sta anche valutando se portare Avenger, la cugina della Junior, in Nord America.