Alfa Romeo 2026, Giulia e Stelvio: l’ibrido è più che una tentazione

M Magarini
Le prossime Alfa Romeo Giulia e Stelvio potrebbero non chiudere con l’ibrido: comincia a farsi strada l’ipotesi tra le fila del Biscione
Alfa Romeo Giulia render

Solo pochi giorni fa Alfa Romeo ha comunicato in veste ufficiale, attraverso il suo amministratore delegato, Jean-Philippe Imparato, che le nuove Giulia e Stelvio saranno rispettivamente svelate nel 2025 e 2026. Entrambe nasceranno presso l’impianto produttivo di Cassino su architettura SRLA Large, con la seconda che rappresenterà la prima BEV europea di Stellantis a ricorrervi. La novità maggiormente degna di nota riguarda il sistema di propulsione, giacché saranno esclusivamente a batteria. Siccome il treno è partito, l’unica soluzione ragionevole è quella di salirci su, senza lasciarsi cogliere da ripensamenti, quantomai deleteri.

Alfa Romeo Giulia e Stelvio: un piede nel presente, uno nel futuro

Alfa Romeo Giulia render

Entro il 2027 il marchio del Biscione avrà una gamma esclusivamente composta da vetture full electric, in anticipo di tre anni rispetto al Dare Forward 2030. Giusto per rinfrescarci un po’ la memoria, quest’ultimo è il piano vagliato da Stellantis, illustrato direttamente agli azionisti dall’amministratore delegato Carlos Tavares. Che prevede per la fine del decennio in corso di proporre un portafoglio prodotti formato al 100% da BEV nel Vecchio Continente, e al 50% negli Stati Uniti.

Per quanto possa sembrare una mossa inevitabile, gli appassionati dei powertrain termici hanno accolto la notizia con un pizzico (o anche più) di dispiacere. Memori dei fasti di ieri, l’idea di dirvi addio spezza il cuore. E il feedback espresso sui social media dai fan forse verrà ascoltato pure dall’azienda di Arese. I presupposti ci sarebbero, giacché il pianale STLA Large è multi-energia. Ergo, sarebbe potenzialmente in grado di accogliere sia i propulsori a combustione sia elettrici. Di conseguenza, in futuro verranno forse introdotte declinazioni ibride o mild-hybrid delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Ciò farebbe impazzire di gioia gli eterni nostalgici, e permetterebbe di garantirsi un buon numero di domande.

Alfa Romeo Stelvio

Mentre scriviamo, la diffusione delle BEV si è rivelata molto frammentaria nel mondo. Se in Cina o nei Paesi scandinavi, ad esempio, costituiscono una realtà ormai consolidata, altrove il discorso cambia. Non per niente la Jeep Avenger, di base full electric, è stata proposta pure nella declinazione endotermica in Italia e Spagna. Altrimenti, difficilmente sarebbe riuscita a fare presa su un pubblico vasto ed eterogeneo.

La soglia di prezzo trattiene la domanda locale, nonché i dubbi sulla capacità di un modello a batteria di emozionare. Stando a un curioso studio, la potenziale clientela si dice trattenuta poiché riterrebbe le vetture “amiche dell’ambiente” poco virili. E aggiungiamoci poi gli eterni dubbi sull’autonomia delle BEV, a dispetto dei notevoli passi avanti compiuti dai player della filiera. Forse l’ibrido è stato davvero dato per spacciato spacciato troppo presto.

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