Al cambiamento non è possibile resistere. Per quanto la transizione elettrica stia riscuotendo opinioni contrastanti, è evidente come diventerà sempre più predominante nei prossimi anni. Per questa ragione, Alfa Romeo si appresta ad avere una gamma completamente a batteria nel futuro. Il primo passo verrà compiuto nel 2024, quando il Biscione svelerà la sua prima auto a zero emissioni della storia.
Si tratta di un B-SUV di cui il nome è stato a lungo ignorato. Inizialmente si era ipotizzato che si sarebbe chiamato Brennero, secondo diverse fonti, ma alla fine il CEO Jean-Philippe Imparato ha deciso di chiamarlo Milano. Ora, già immaginiamo la vostra reazione: “in fondo poco importa, ciò che conta sono i contenuti”. Le risposte in proposito rimangono avvolte nel mistero, tuttavia, grazie alle dichiarazioni pubbliche dei portavoce della Casa, abbiamo l’opportunità di immaginarla.
Tra conferme e indiscrezioni, gli artisti digitali hanno realizzato dei rendering davvero accattivanti. Che poi corrispondano o meno al modello reale lo sapremo solo col tempo. E non sarà troppo lontano, poiché il reveal dell’Alfa Romeo avverrà nell’aprile del 2024. In quell’occasione, la Casa automobilistica di Arese presenterà il suo primo Sport Urban Vehicle della storia. In omaggio alla città dove tutto è cominciato il 24 giugno 1910, sancisce il ritorno del marchio nel segmento B, il più grande d’Europa, rivolgendosi a una vasta gamma di clienti.
Un segmento che si distingue nettamente dai fortunati proprietari dell’Alfa Romeo 33 Stradale, la pioniera delle Fuoriserie del corso appena avviato. La consegna avverrà fra poco meno di un anno, il 17 dicembre. Andiamo dunque a scoprire nei dettagli quali saranno le caratteristiche delle due proposte pronte a fare il loro ingresso in scena.
Alfa Romeo Milano
Per aprire il capitolo sull’Alfa Romeo Milano, ci riferiamo alle parole rilasciate da Imparato all’annuncio della denominazione definitiva. Attesa nel 2024 – ha spiegato – completa un portafoglio prodotti che soddisfa i desideri dei fan e sancisce un simbolico “bentornato” nei confronti dei guidatori che usano i modelli Giulietta o MiTo. Aspettavano da tempo una nuova Alfa nel comparto per rimanere fedeli al loro brand preferito. Inoltre, la vettura saluta chiunque sia alla ricerca di un’esperienza di guida unica e di un inconfondibile design italiano. È l’ennesima pietra miliare nella transizione del brand verso la mobilità green e si cercherà di fare ulteriormente presa al di fuori dei confini nazionali.
Con la fusione di Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA Groupe in Stellantis nel 2021, anche la realtà meneghina ha scoperto una seconda giovinezza. Sulla base delle foto “rubate” dai “paparazzi delle quattro ruote”, gli artisti digitali hanno provato a ricostruirne il look. A quanto pare, il frontale avrà grinta da vendere, con lo scudetto in posizione centrale e luci sottili con fari a LED suddivise in vari segmenti. Con una lunghezza di circa 420 cm, l’Alfa Romeo Milano dovrebbe nascere sull’architettura STLA Small, condivisa da vari modelli del conglomerato italo-franco-americano, comprese la Fiat 600, la Jeep Avenger e la futura Lancia Ypsilon.
In virtù di ciò, sarà possibile proporre in listino sia motori elettrici sia termici. Ergo, in gamma potrebbero figurare i powertrain ibridi da 1.2 litri, in grado di sprigionare anche 136 CV su modelli di dimensioni maggiori, come la Peugeot 3008. Nel caso della variante elettrica, sembra che raggiungerà i 156 CV, alimentati da una batteria da 54 kWh, per un’autonomia pari a circa 400 km. Non è, tuttavia, nemmeno da escludere la messa in commercio di versioni più performanti, sulla falsariga della Lancia Ypsilon (che avrà la variante HF da 240 CV), a trazione integrale.
Relativamente agli interni, probabilmente verranno ripresi, almeno in larga parte, da quelli di Avenger e 600, quindi comprensivi di un grande display centrale adibito alla fruizione dei contenuti multimediali, un quadro strumenti digitale e spazio a volontà. Infine, il listino prezzi partirà da circa 27 mila euro, cifra che salirà a seconda degli allestimenti e degli eventuali optional selezionati.
Alfa Romeo 33 Stradale
A differenza della Milano, l’Alfa Romeo 33 Stradale è già nota in tutte le sue caratteristiche. Svelata verso la fine di agosto del 2023, il via alla produzione scatterà il 24 giugno del 2024, cioè a 114 anni dalla nascita di Alfa Romeo. In totale conta 33 unità, tra termiche ed elettriche, selezionate direttamente dai fortunati acquirenti, che hanno ordinato il bolide prima ancora dell’anteprima. Allora ciascuno degli esemplari era già sold-out, a dimostrazione del sentimento di euforia generato, nonostante un prezzo non da comuni mortali (circa 2,5 milioni di euro, si mormora).
Sulla motorizzazione, i portavoce hanno riferito che gran parte ha preferito il termico. Un segnale non di poca importanza, capace magari di influire sulle mosse future del brand. Benché le BEV avranno un ruolo chiave nella strategia del domani, forse i tempi non sono ancora abbastanza maturi per dire definitivamente addio ai sistemi di alimentazione tradizionali.
La tipologia a benzina della 33 Stradale monta un sei cilindri biturbo da 3.0 litri, pronto a “sguinzagliare” la bellezza di 620 CV, mentre la declinazione a batteria genera 750 CV e assicura 450 km di autonomia nel ciclo WLTP. La linea filante e sinuosa riporta alla mente il modello originale, risalente al 1967 e tuttora considerato da molti l’auto più bella in assoluto.
Della muscolosa zona anteriore spiccano l’iconico scudetto e i gruppi ottici ellittici. Del profilo spiccano l’apertura “elitra” delle porte e le due ampie prese d’aria. In merito al posteriore, la coda tronca e i fanali posteriori tondi saltano subito all’occhio. I designer l’hanno concepita così mossi non solo da fini estetici, bensì anche a scopo funzionale. Difatti, il coefficiente di resistenza aerodinamica, senza sistemi attivi, è pari ad appena 0.375 Cx a zero Cz (downlift).
In base alla modalità selezionata tra Strada e Pista, cambia l’interfaccia del quadro strumenti. Così facendo, le possibilità di distrazione del conducente diminuiscono in maniera esponenziale. Su differenti livelli – una consolle alta e una bassa centrale – trovano spazio i comandi, assenti nel volante. Un richiamo all’aviazione, e lo stesso riguarda i materiali, dalla fibra di carbonio all’Alcantara. In memoria dell’antenata, il rivestimento è in pelle Poltrona Frau.
La supercar Made in Italy, disponibile negli allestimenti Tributo e Alfa Corse, raggiunge i 100 km/h da fermo in neanche tre secondi e la velocità massima ammonta a 333 km/h. Gli ammortizzatori attivi delle sospensioni, nonché le qualità del sollevatore dell’avantreno, l’impianto frenante Alfa Romeo Brake-By-Wire e i freni carbo-ceramici di Brembo esaltano il valore complessivo. Le sessioni di studio hanno beneficiato della consulenza di Valtteri Bottas, pilota di Formula 1 negli ultimi anni della scuderia del Biscione.