Le auto elettriche cinesi hanno un rapporto fra qualità e prezzo straordinario: il Dragone ha in mente di sbranare l’Europa automotive. Allora la soluzione del capo del Gruppo Renault, Luca de Meo, è un Airbus europeo di citycar elettriche anti Cina. La ricetta per sopravvivere. Per affrontare le sfide della sostenibilità e dell’industria più urgenti. Si crea una grande società, sul modello della Airbus, che produca le piccole a batteria.
Airbus, cos’è
Rammentiamo che Airbus SE è un’azienda di diritto europeo con sede a Leida, nei Paesi Bassi, che opera nel settore aerospaziale e della difesa: è nata nel 2000 dalla fusione tra la tedesca DaimlerChrysler Aerospace, la francese Aérospatiale-Matra e la spagnola Construcciones Aeronáuticas SA. Fa aerei civili e militari, sistemi di comunicazione, missili, vettori spaziali, satelliti artificiali.
Analogamente, in Ue si può creare una nuova categoria di veicoli con dimensioni, peso e potenza specifici, come le kei car giapponesi. Il secondo passo è adeguare le normative sulle emissioni di CO2 per supportare le Bev di piccola dimensione. Analizzando non solo le emissioni allo scarico, ma anche quelle dalla produzione allo smaltimento. De Meo punta a sviluppare un punteggio ecologico (Eco Score) dei veicoli per valutarne impatto ambientale e impronta di carbonio durante l’intero ciclo di vita. È la vecchia questione che la Commissione Ue non ha mai voluto ascoltare: quanto sporca la Terra il post vita della batteria.
Incentivi speciali: polizze auto meno care
Gustosa l’idea di de Meo: incentivi speciali per i clienti di veicoli di piccola dimensioni. Ossia assicurazioni meno care, parcheggi gratuiti. Nessuna penalità per l’ingresso nei centri urbani. Chissà cosa ne penseranno le compagnie, desiderose di aumentare le tariffe e di fare più utili. Con un Airbus delle auto elettriche, si può rendere di nuovo grandi le piccole auto. L’esempio della Renault Twingo: “Ha un’impronta di carbonio inferiore di quasi il 75%, cradle to grave”. Da quando nasce a quando muore.