Accise sul diesel, l’ironia di Giorgetti fa arrabbiare il Codacons

Dario Marchetti Autore
Andiamo a vedere cosa ha detto il ministro dell’Economia al proposito
Giancarlo Giorgetti

Che i politici italiani non siano molto coerenti, dovrebbe essere cosa risaputa, almeno tra coloro che devono convivere con le loro incongruenze. A confermare l’assunto ci ha pensato stavolta il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, con una affermazione che sarebbe stato meglio non emettere, alla luce dell’ormai indimenticabile video con cui l’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni prometteva in campagna elettorale di togliere le accise gravanti sui carburanti, nel nostro Paese.

La dichiarazione incriminata è la seguente: “Pagherò un centesimo in più al litro, una stangata da cui non mi riprenderò più…”. Bollata come sbagliata e fuorviante dal Codacons, l’associazione che si propone di proteggere i consumatori italiani, compresi quelli che alla pompa pagheranno un centesimo in più al litro, dovendo peraltro convivere con bilanci domestici sempre più magri. Forse per i politici, che godono di stipendi extra-large quel centesimo non sarà un problema, ma per loro sì.

Accise sul diesel, si riaccende lo scontro

Si è riaccesa la polemica sul tema della accise sul gasolio per il quale è previsto un intervento al rialzo da parte del governo, indicato in maniera eufemistica come un “riallineamento”. A riattizzare il fuoco è stata una improvvida dichiarazione di Giancarlo Giorgetti, responsabile dell’Economia nel governo di centrodestra.

Accise sul diesel

Pensando di fare facile ironia, il ministro ha infatti indicato alla stregua di una minuzia il centesimo in più, al litro, che andrà a gravare sul prezzo del gasolio. Indicando al minimo una memoria molto selettiva, tale da non tenere conto delle promesse elettorali di Fratelli d’Italia.

Se, infatti, Giorgia Meloni ha cercato in seguito di disconoscere quella promessa, affermando che risale al 2019, come al solito “verba volant, scripta manent”. Nel programma elettorale del suo partito, Fratelli d’Italia, il punto 17 è molto chiaro al proposito. Affrontando il tema dell’Energia pulita, sicura e a costi sostenibili, FdI prometteva di impegnarsi per la “sterilizzazione delle entrate dello Stato da energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise”.

Impossibile, non solo per gli oppositori, ma per i consumatori in generale, dimenticare parole che sono già state clamorosamente smentite dai fatti. In particolare con un taglio paradossale, quello del taglio alle accise che era stato effettivamente condotto in porto dal precedente governo, quello guidato da Mario Draghi. Ma il paradosso è purtroppo di casa, nella politica italiana, a differenza della coerenza.

La reazione del Codacons

Sulla palla alzata involontariamente da Giorgetti, si è immediatamente precipitato il Codacons, che del resto fa della difesa dei consumatori la sua missione istituzionale. L’associazione, infatti, ha avuto gioco facile nel calcolare quanto pesi effettivamente quel centesimo a litro di gasolio, nelle tasche di famiglie che dall’introduzione dell’euro vedono il proprio reddito calare, caso praticamente unico in Europa.

Accise sul diesel

È stato il presidente Carlo Rienzi a riepilogare la questione, con queste parole: “Evidentemente Giorgetti non conosce il parco auto circolante in Italia, e non sa che nel nostro Paese il 41,5% delle vetture a disposizione delle famiglie è alimentato a gasolio. Questo significa che anche un piccolo aumento delle accise, cui si applica anche l’Iva, determina a tutti gli effetti una stangata sulla pluralità di italiani che ogni giorno si muovono con una automobile a gasolio”.

La controffensiva del numero uno di Codacons è poi proseguita in tal modo: “Evidenziamo inoltre come la manovra del governo non preveda alcuna misura tesa a far scendere i prezzi al dettaglio, con i rincari che continuano ad investire alcuni settori e che rappresentano a tutti gli effetti una tassa occulta, specie per i ceti meno abbienti, per le famiglie numerose e per i pensionati.”

Una risposta durissima, che fa capire l’importanza di una questione, quella dell’aumento delle accise che, con ogni probabilità nel governo viene considerata marginale. E che, ove continuasse ad essere sottovalutata dall’esecutivo, potrebbe consegnare all’opposizione un formidabile strumento propagandistico.

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