Stangata agli italiani che hanno un’auto diesel, perché è in arrivo un’accisa più cara sul gasolio, come abbiamo pronosticato correttamente: la tassa, cui sommare il 22% di Iva. Oggi, 0,6174 euro/litro. Salirà di uno o due centesimi di euro. Obiettivo del governo Meloni, allineare l’accisa del diesel a quella della benzina, che scenderà in ugual misura: oggi è di 0,7284 euro/litro. Infatti, la Commissione Finanze del Senato ha detto sì al futuro provvedimento del governo: parere richiesto proprio dall’esecutivo su un eventuale aumento. Seguirà un decreto interministeriale. Non passerà dal Parlamento: tutto facile e in fretta.
A chi vanno i soldi
Il denaro va allo Stato. Che lo usa per finanziare il rinnovo del contratto per i lavoratori del trasporto pubblico locale scaduto nel 2023 con accordo 2024-2026 per 110 mila autoferrotranvieri. Poco per volta: un centesimo l’anno per arrivare a ad accise identiche nel 2030. Sono una montagna di soldi: 100 milioni di euro in più il primo anno, poi 200 milioni il secondo e 500 milioni il quinto. Dietro, c’è l’Ue che preme: vuole eliminare i vantaggi pro gasolio che gode di tasse inferiori (Sad, Sussidi ambientali dannosi). Il governo italiano, come per l’auto elettrica e per altro, dice sì.
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Automobilista bancomat
Se c’è bisogno di quattrini, ecco che in Italia esiste l’automobilista bancomat. Segno che gli scioperi dei mezzi pubblici funzionano, sono efficaci. Alla fine, dopo tante serrate, arrivano i denari in un modo o nell’altro. Sono euro sicuri, in quanto il diesel è adorato dagli italiani. Poi occorrerà capire l’impatto sul trasporto delle merci con effetti sull’inflazione.
Cosa dice la Commissione Finanze
La Commissione esprime “parere favorevole” al provvedimento ponendo una prima condizione: definire un tendenziale riavvicinamento, in un congruo arco di tempo e nella misura compresa tra uno e due centesimi di euro, delle aliquote dell’accisa applicate al gasolio e alla benzina. Secondo: i soldi destinate al trasporto pubblico locale.
Quantificare la batosta
Per il Codacons, l’accisa maggiorata del diesel equivale a un esborso di 245 milioni di euro a carico degli automobilisti proprietari di vetture a gasolio. Come da Piano strutturale di bilancio approvato oggi dalla Commissione Finanze del Senato. In Italia, il 41,5% delle vetture a disposizione delle famiglie è diesel. Più tasse, cui si applica anche l’Iva al 22%, significa una botta da paura. Esistono 16,7 milioni di macchine a gasolio, adorate, specie usate. Perfino le flotte aziendali preferiscono le auto a gasolio, da sempre. Grosso modo, avremo una maggiore spesa da +0,61 euro su un pieno da 50 litri, se si tiene conto anche dell’Iva applicata sulle accise. Si schizza a 490 milioni di euro in caso di incremento delle accise sul gasolio pari a 2 centesimi di euro.