Giustamente Elon Musk esulta: ha presentato la guida completamente autonoma Tesla a mani libere (supervisionata) 12.4.3. Un viaggio dal Golden Gate Park a Fort Point senza interventi, a San Francisco, California. L’auto robot è andata alla grandissima, col filmato accelerato affinché le persone si divertano mentre lo guardano. Nessun errore, zero rischi per il passeggero (non c’è il guidatore), zero pericoli per altre vetture, bimbi che passeggiano, ragazzi in bici. È la tecnologia del futuro? Sì: a certe condizioni, abbasserà il numero di incidenti sino a eliminarli. Tuttavia, l’Italia è fuori dai giochi. A fine articolo, il video, con quasi 7 milioni di visualizzazioni nel mentre che pubblichiamo: gradevole anche l’accompagnamento sonoro, per rilassare, come a dire che chi viaggia dentro deve solo abbandonarsi alla macchina e godere. Fonte X, Whole Mars Catalog. Oltre 7 minuti di tecnologia sublime. Il diabolico e pirotecnico Elon è pronto ad aggredire il mondo con le elettriche self-driving.
Impossibile nel nostro Paese, ecco perché
1) Sulla strada dove la Tesla ha viaggiato, le condizioni erano perfette. In Italia, la segnaletica stradale ha raggiunto percentuali di difformità dal Codice della strada su base nazionale ormai superiori al 60% nella verticale: i classici cartelli. E oltre l’80% nella orizzontale: le strisce per terra. Ben al di sotto degli standard minimi imposti dalle normative europee. Le auto di Musk si basano sulla segnaletica: se questa è inguardabile, la macchina va in tilt potendo magari essere coinvolta in un incidente. La vettura robot dialoga con i cartelli: se questi non parlano bene, non c’è dialogo.
2) In Italia su 850.000 km di strade urbane e extraurbane, i segnali verticali risultano pari a circa 97 milioni. Un segnale verticale ha una “vita utile” in termini di colorimetria e rifrangenza che varia dai 7 ai 12 anni; in Italia si sostituiscono ogni anno circa 2 milioni di segnali verticali: il parco segnaletico risulta essere sempre più vecchio e difforme dal Codice della strada. La consistenza della segnaletica orizzontale è di 350.000.000 metri quadrati. L’80% di tale superfici non è conforme agli standard minimi previsti dalla norma UNI EN 1436/2018 (fonte Assosegnaletica).
3) Da noi, scarseggiano segnali verticali fluoro-rifrangenti per zone scuola, ciclabili, zone 30, passaggi pedonali critici. Lì dove i sinistri sono più probabili. E allora si alzano le possibilità che si verifichino sinistri.
3) Da noi i Comuni sono poco controllati: gran parte dei soldi delle multe dovrebbero in teoria per legge andare ai cartelli e alle strade. Ma le verifiche sono scarse. Non c’è un catasto digitale aggiornato dei cartelli: regna il caos.
Problema bici e monopattini elettrici
5) In Italia, chi va su bici elettrica elaborata o su monopattino elettrico truccato è il re assoluto e totale: niente targhe, niente telecamere, i conducenti della nuova mobilità green sono impuniti per strada, agli incroci, ai semafori, sui marciapiede per poi buttarsi d’improvviso nella carreggiata delle auto. Queste mine vaganti impunite che sfrecciano a velocità doppie del permesso (50 all’ora) sono pericolosissime per la guida autonoma. Rappresentano un dramma per i guidatori in carne e ossa sempre pronti a reagire, figuriamoci per la vettura robot.