Le assicurazioni in Italia sono basate su quel particolare e discusso meccanismo che si chiama bonus malus. Ed è quel meccanismo assicurativo che determina il premio da versare, cioè il corrispettivo da pagare per essere assicurati alla propria compagnia assicurativa. Le polizze di assicurazione sono munite di una classe di merito che determina il premio da versare. Il premio altro non è che il costo dell’assicurazione RCA, quella obbligatoria per circolare. Ed è inversamente proporzionale alla classe di merito, nel senso che è più alta è la classe e meno si paga di premio e viceversa.
Sinistri, attestato di rischio, classe di merito e premio RCA
Come si sa ogni sinistro causato fa salire di due classi di merito. Ogni anno che passa privo di sinistri si scende di una classe. Tutto è basato sull’attestazione dello stato di rischio, chiamato semplicemente attestato di rischio. Si tratta del riepilogo dei sinistri avuti da una automobilista con una determinata polizza, negli ultimi cinque anni. Nel momento in cui un sinistro viene commesso da un automobilista per proprio colpa, questo sinistro diventa una macchia nell’attestato di rischio. Una macchia che quindi non sparisce se non decorrono 5 anni. Un sinistro pertanto, produce effetti per 5 anni facendo diventare l’attestato di rischio non più pulito da questo punto di vista. E quindi facendo salire la tariffa assicurativa che deve pagare l’automobilista. Ed anche il cambiare assicurazione non modifica nulla. L’attestato di rischio vale per tutte le compagnie e l’automobilista lo porta dietro anche migrando di compagnia.
Il trucco per non far salire la polizza assicurativa
In passato c’era chi tendeva a denunciare un sinistro in ritardo per avvicinarsi quanto più possibile alla scadenza annuale della polizza. Uno stratagemma utilizzato perché gli attestati di rischio venivano emessi 60 giorni prima della scadenza della polizza. Se capitava un sinistro negli ultimi 60 giorni della validità annuale della polizza, o se l’automobilista furbo di turno denunciava un sinistro in ritardo per entrare in questi ultimi 60 giorni, il cambio di compagnia portava ad una specie di salvaguardia dell’attestato. Migrando di compagnia il sistema non faceva in tempo ad inserire nell’attestato il sinistro. E lo stesso attestato di rischio rimaneva pulito da questo punto di vista.
Adesso con l’attestato di rischi dinamico nulla di tutto ciò accade più
Da qualche anno ormai è stato introdotto il cosiddetto attestato di rischio dinamico. Si tratta di un attestato di rischio che di fatto elimina quella possibilità di cui parlavamo prima. Cioè il salvaguardare la classe di merito e l’attestato di rischio in caso di cambio di compagnia e di sinistro denunciato, furbescamente in ritardo. L’attestato dinamico altro non è che un documento digitale che si aggiorna più facilmente e più in tempo reale. La sua entrata in vigore dal primo agosto 2018 ha eliminato questa pratica. E sull’attestato di rischio vengono registrati anche i sinistri denunciati in ritardo o sopraggiunti negli ultimi 60 giorni di validità della polizza. Va ricordato che l’attestato di rischio funziona sul periodo di osservazione che dura 5 anni. Ma con l’attestato dinamico il periodo che le banche dati guardano è di 10 anni. Anche se a livello di premio sono sempre 5 gli anni che determinano il premio da versare.
Cos’è lo IUR e perché ormai nulla sfugge più all’occhio attento delle banche dati
IUR, acronimo di identificativo univoco di rischio è lo strumento che è collegato all’attestato di rischio dinamico e consente alle compagnie di assicurazione di avere più chiaro il quadro del rischio relativo alla sinistrosità di ogni automobilista per ogni sua polizza. Grazie a questo identificativo, anche un sinistro pagato in ritardo finisce nell’attestato di rischio storico e univoco dell’automobilista. In pratica anche migrando di compagnia e pagando un premio più basso nel momento in cui si cambia assicuratore, al rinnovo del contratto successivo sull’attestazione dello stato di rischio comparirà comunque quel sinistro precedentemente non presente. Grazie anche all’incrocio delle banche dati e al fatto che le compagnie possono denunciare il risarcimento di un sinistro anche successivamente al periodo di osservazione dell’attestato di rischio, l’automobilista pagherà di più.
Argomento: Assicurazioni Auto