Sebbene l’elettrico sia moderatamente sempre più diffuso, sono tante ancora le domande che girano attorno al progresso tecnico relativo a questa tecnologia propulsiva abbinata alle auto di oggi e a quelle che verranno. Sono tante le domande relative ad esempio a come si svilupperanno le elettriche nei prossimi anni, oppure quali altri passaggi vedranno queste tipologie di auto per adattarli alle condizioni principali proposte dalle endotermiche “tradizionali” disponibili oggi. In McLaren Applied, una società tecnologica indipendente del costruttore di Woking nata dal Gruppo McLaren nel 2021, cercano di rispondere a queste e ad altre domande.
Negli ultima anni il compito del gruppo gestito da Steve Lambert è stato proprio quello di applicare l’esperienza del costruttore, compresa quella acquisita in molti anni di militanza nelle corse, alle diverse sfide proposte dal mercato. Non solo per quanto riguarda il comparto dell’auto, ma anche guardando alle ferrovie, al trasporto tramite autobus e quindi alle future auto elettriche. Il team di McLaren Applied ha infatti messo a punto un modo per classificare i numerosi anni di sviluppo in tema di veicoli elettrici, puntando su quattro fasi chiave che condurranno l’auto elettrica a risultare l’unica possibilità di acquisto a partire dal 2030.
McLaren Applied ha messo in campo un approccio molto consistente relativo alle risposte da fornire alle tante domande sul futuro dell’auto elettrica
In McLaren Applied fissano la prima fase dello sviluppo dell’auto elettrica in pionieri come nel caso di Tesla o della Nissan Leaf del 2010; questi contributi hanno dimostrato che le auto stradali ed elettriche erano possibili e quella era una via praticabile. McLaren Applied ha voluto anche certificare la conclusione della fase due con l’ascesa di modelli come la Jaguar I-Pace o la Mercedes EQC; d’altronde i veicoli elettrici sono diventati sempre più apprezzati dal momento in cui i differenti legislatori hanno cominciato a chiedere vetture in grado di garantire meno emissioni e man mano che la fiducia del pubblico, nei confronti di questa tecnologia, è man mano aumentata. Ancora però non si può parlare di un vero e proprio punto di svolta per questo tipo di tecnologia applicata alle automobili. L’attesa è quindi tutta rivolta alla terza fase dove preponderante sarà l’incremento dell’efficienza; una condizione praticamente appena cominciata, ovvero nel momento in cui le elettriche sono diventate sempre più diffuse.
Secondo McLaren Applied si passerà ad un prodotto che guardi con maggiore convinzione proprio ad una migliorata efficienza, in termini di risparmio di peso, sviluppo della batteria, perfezionamento del propulsore, packaging della batteria e aerodinamica del veicolo.
Questa fase includerà l’adozione diffusa di quelli che McLaren Applied considera due elementi irrinunciabili dei veicoli elettrici della nuova era: un’architettura elettrica a 800 V e la disponibilità di inverter al carburo di silicio. Steve Lambert, a capo di McLaren Applied, ha ammesso agli inglesi di Autocar che l’inverter è “un eroe non celebrato” in un gruppo propulsore elettrico che decide di quanta energia ha bisogno l’auto, controlla il motore e può persino uniformare l’erogazione della potenza. La combinazione fra l’architettura a 800 Volt e l’inverter al carburo di silicio diventerà un distintivo molto importante in tema di prestazioni secondo quanto espresso dalla società di Woking. Un inverter da 800 V può dimezzare le perdite di efficienza di un gruppo propulsore, offrendo pure l’opportunità di utilizzare batterie e motori più piccoli e meno costosi e di utilizzare meno materie prime.
La fase numero quattro arriverà invece fra qualche anno
La fase quattro, che invece arriverà tra qualche anno, inizierà quando i produttori di automobili decideranno in dettaglio come competeranno tra loro in base alle caratteristiche di guida, mettendo quindi da parte le sole dimensioni, la forma e il numero di posti disponibili a bordo.
Lambert ritiene che il controllo del motore, tramite inverter al carburo di silicio da 800 V, creerà differenze di sensazione, abbinate in modo univoco alla marca e al modello specifico considerato. La Porsche Taycan è un esempio di cosa può rappresentare una sensazione tipica di una specifica marca, anche in elettrico, poiché il veicolo esercita il controllo sui motori elettrici in maniera mirata. Inoltre McLaren Applied prevede che nel prossimo futuro aumenteranno le modalità di guida disponibili e si faranno progressi ulteriori sulle impostazioni individuali proposte ai conducenti.
La fase quattro, secondo McLaren Applied, risulta fondamentale se si vuole che le elettriche riescano ad eguagliare l’attrattiva che viene riservata alle vetture alimentate da tradizionali propulsori endotermici.
Un passaggio importante nello sviluppo iniziale dei veicoli elettrici è stata l’adozione del sistema di recupero dell’energia cinetica da parte delle monoposto di Formula 1 a partire dal 2009, seguita nel 2014 dall’avvento della Formula E. Secondo Steve Lambert, un tempo la gente si chiedeva se le auto impiegate in pista avessero ancora una qualche rilevanza per le auto stradali. I regolamenti molto permissivi per il KERS adoperato in Formula 1 hanno permesso di mettere a punto un set di innovazioni di cui continuano a beneficiare oggi le auto stradali.