Non è più tempo di polemiche, è l’ora della tregua fra Stellantis e governo Meloni. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (nella foto è a sinistra, con l’ad Tavares) è fiducioso: a breve, un accordo col gruppo per portare a un milione i veicoli prodotti in Italia entro il 2030. Nuovo clima dopo i tavoli al ministero sugli stabilimenti di Cassino e Pomigliano. Entro giugno il patto fra esecutivo e il costruttore: “Siamo sulla strada giusta per chiudere al meglio con un accordo di sviluppo – ha detto Urso -. Si vedono finalmente i frutti del lavoro congiunto che abbiamo fatto con i sindacati, con le associazioni di imprese, con le Regioni. Finalmente si delinea un futuro significativo. Questa azienda con la sua produzione in Italia un milione di veicoli può sostenere la filiera. È anche un risultato delle battaglie che abbiamo fatto in Europa sull’Euro 7″.
Urso, Stellantis e l’orgoglio del Made in Italy nel mondo
Per Urso, è stata invertita la rotta. “Possiamo sperare di avere una produzione automobilistica riconosciuta nell’orgoglio che il settore del Made in Italy ha sempre posto – ha proseguito il ministro -. Le prospettive sono positive sia per Pomigliano che per Cassino e certamente anche di più per Mirafiori e per Melfi con i nuovi modelli che sono stati individuati e presentati. Vediamo la luce in fondo al tunnel”. Conclusione: l’Italia può con orgoglio riaffermare il suo ruolo di produttore anche nel settore auto. “Abbiamo fatto bene a fare il pressing sull’azienda”.
Elezioni alle porte, grandi cambiamenti per l’auto
In tutto questo, non va dimenticato l’avvicinarsi delle elezioni. È qui, in questo periodo, che si verificano eventi speciali. Come accordi a favore dei lavoratori, provvedimenti che facilitano la vita dei cittadini, decreti specifici che parrebbero essere dalla parte degli automobilisti. Senza scordare neppure l’avvento degli incentivi auto a giugno 2024 dopo sei mesi di attesa e annunci politici.
Stellantis: sindacati soddisfatti? Qualcuno sì e altri meno
“L’incontro di oggi – ha commentato il segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano –, segue quello di ieri a Torino, dove ci è stata annunciata la produzione della 500”. Questo e altro permetteranno “di chiudere il cerchio per arrivare all’accordo di programma sul settore automotive”. Nel mirino un milione di veicoli entro 2030, rafforzare il settore e tutta la rete dell’indotto e della componentistica. Diversa la posizione Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità: c’è la necessità di un tavolo di confronto a Palazzo Chigi dove siano affrontate tutte le criticità che ancora persistono, dice. Stellantis deve “assumersi impegni e dare garanzie per il raggiungimento e superamento della produzione di un milione di veicoli e per la rigenerazione dell’occupazione nel nostro Paese”.