Auto elettriche anche il Canada impone dazi salati

Ippolito Visconti Autore News Auto
Nuove tariffe su veicoli elettrici, alluminio e acciaio di fabbricazione cinese, allineandosi agli alleati occidentali: lo ha deciso il governo canadese.
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Cina circondata. Il Canada va dove Usa e Ue si dirigono. Pertanto, se gli “alleati” impongono dazi alle auto elettriche cinesi, il governo canadese fa altrettanto. Osserva attentamente le mosse dell’amministrazione Biden. Per erigere un muro tariffario molto più elevato contro i veicoli elettrici, le batterie, le celle solari e l’acciaio cinesi. Ottawa imporrà nuove tariffe su veicoli elettrici, alluminio e acciaio di fabbricazione cinese, allineandosi agli alleati occidentali e adottando misure per proteggere i produttori nazionali. Il governo ha annunciato un’imposta del 100 percento sulle auto elettriche e del 25 percento su acciaio e alluminio. Il primo ministro Justin Trudeau ha svelato la politica il 26 agosto ad Halifax, Nuova Scozia. Il Canada si allinea a Stati Uniti e Unione europea. Lo riporta Automotive News. 

Gioco sleale

Come l’Ue, il Canada accusa la Cina: “Non sta giocando secondo le stesse regole”, ha affermato Trudeau. La stragrande maggioranza della produzione di veicoli leggeri canadesi, che l’anno scorso era di 1,5 milioni di unità, va negli Stati Uniti. Il ministro delle Finanze Chrystia Freeland è stata una delle voci più importanti a favore di un approccio più duro alle esportazioni di veicoli. Vuole diventare un alleato commerciale più stretto con gli Stati Uniti. A giugno, ha annunciato una consultazione pubblica su possibili misure per rendere più difficile per le aziende cinesi vendere veicoli elettrici nel mercato canadese.

L’industria automobilistica, ha affermato, sta “affrontando la concorrenza sleale della politica intenzionale e statale della Cina di sovracapacità che sta minando la capacità del settore dei veicoli elettrici del Canada di competere. La geopolitica e la geoeconomia sono tornate. Ciò significa che i Paesi occidentali, e in particolar modo gli Stati Uniti, stanno dando priorità alle catene di fornitura sicure. E assumendo un atteggiamento diverso nei confronti della sovracapacità cinese”. 

Usa e Canada ci vanno giù pesanti

L’Unione europea ha annunciato nuove tariffe proposte sui veicoli elettrici importanti dalla Cina, sebbene a livelli inferiori rispetto a quelli proposti dagli Stati Uniti e ora dal Canada. I prodotti realizzati da SAIC Motor Corp. devono affrontare dazi aggiuntivi del 36,3 percento. Mentre per Geely Automobile Holdings e BYD siamo rispettivamente al 19,3 percento e del 17 percento. Tesla vedrà un addebito aggiuntivo del 9 percento sui veicoli di fabbricazione cinese. 

I leader cinesi hanno in programma di sollevare la questione delle tariffe quando il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan visiterà questa settimana, secondo l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua. Sullivan dovrebbe incontrare il ministro degli Esteri Wang Yi e potrebbe anche incontrare il leader cinese Xi Jinping. 

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La Cina ha già reagito contro il Canada in passato

In precedenza Pechino aveva limitato le importazioni di semi di canola canadese per tre anni, una mossa vista come una ritorsione per la decisione delle autorità canadesi di arrestare Meng Wanzhou, dirigente Huawei, a Vancouver in base a un mandato di estradizione statunitense. 

Il valore dei veicoli elettrici cinesi importati dal Canada è salito a 2,2 miliardi di dollari canadesi lo scorso anno, da meno di 100 milioni nel 2022, secondo i dati di Statistics Canada. Il numero di auto in arrivo dalla Cina al porto di Vancouver è aumentato dopo che Tesla Inc. ha iniziato a spedire lì veicoli Model Y dalla sua fabbrica di Shanghai. Tuttavia, la preoccupazione principale del governo canadese non è Tesla, ma la prospettiva che alla fine diventino disponibili auto economiche prodotte da Case automobilistiche cinesi. BYD ha informato il governo canadese a luglio che intende fare pressioni su legislatori e funzionari sui suoi piani di entrare nel Paese. 

Il settore automobilistico canadese lo aveva spinto ad aumentare le tariffe per proteggere i posti di lavoro e gli stipendi nazionali, sostenendo che i veicoli elettrici cinesi sono più economici a causa di standard di lavoro molto più deboli. Il governo ha assegnato sussidi multimiliardari per gli impianti di veicoli elettrici o le fabbriche di batterie per Stellantis, Volkswagen Group e Honda, tra gli altri. Anche i produttori di acciaio e alluminio in Canada hanno pubblicamente e ripetutamente esortato il governo a limitare l’accesso della Cina, affermando che la politica industriale di Xi consente alla potenza asiatica di inondare ingiustamente i mercati esteri, mettendo a rischio i posti di lavoro locali.

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