Hyundai Inster elettrica a 25 mila euro: la mini city Suv piace o no a prima vista

Ippolito Visconti Autore News Auto
Sbarca la citycar elettrica coreana Hyundai Inster lunga 3,83 metri, larga 1,61 e alta 1,57, che deriva da un’auto a benzina (la Casper venduta in Corea).
Hyundai Inster

Sbarca la citycar elettrica coreana Hyundai Inster lunga 3,83 metri, larga 1,61 e alta 1,57, che deriva da un’auto a benzina (la Casper venduta in Corea). È una mini city Suv. A fine 2024 a 25 mila euro, data e prezzo indicativi. Con architettura a 400 Volt, la ricarica in corrente continua è di serie. Due opzioni. Uno: Standard Range, batteria Nmc da 42 kWh, motore da 97 cavalli e autonomia di 300 km. Due: Long Range, percorrenze di 350 km, batteria da 49 kWh e 115 CV con massima di 150 km/h e 0-100 in 10,6 secondi, potenza di ricarica massima di 85 kW. In CA, rifornimento a 11 kW. In vendita in Corea, e successivamente in Europa, Medio Oriente e in Asia-Pacifico. Da noi, come rivali avrà le cinesi (BYD Seagull anzitutto), e poi Dacia Spring, Citroën ë-C3, Opel Frontera, Renault 5. Mentre Jeep prevede di lanciare una piccola Suv elettrica nel 2027. La Fiat Grande Panda venderà soprattutto come ibrida: improbabile che la Hyundai Inster elettrica vada a sfidare la Grande Panda elettrica.

Utilizzando una stazione di ricarica DC High-Power da 120 kW, la Hyundai Inster può caricarsi dal 10 all’80% in circa 30 minuti. C’è un caricatore di bordo da 11 kW, mentre sono disponibili come opzionali il sistema di riscaldamento della batteria e una pompa di calore ad alta efficienza.

Hyundai Inster dietro

Design da amare o no al volo

La micro Bev di Seul è iper originale come design, coi “pixel dots”: luci a quadratini di Led davanti e dietro. Design da amare o no al volo, senza vie di mezzo. Anche perché trattasi di un veicolo senza collocazione precisa in un segmento: a metà tra city car di categoria A e utilitarie compatte B. Nel complesso, il profilo è robusto quanto basta. In qualcosa, ricorda Dacia Duster e Honda E.

Hyundai Inster dentro

Interni comodi

Una compatta con un passo (distanza fra ruote davanti e ruote dietro) notevolissimo: 2,58 metri di interasse. Dentro, spazio a volontà, un suo punto di forza. Consolle centrale cortissima. Una quattro posti (guidatore più tre passeggeri) con divanetto frazionabile 50:50 e sedute scorrevoli in avanti di 16 cm. Il bagagliaio da 238 di base, a 351 con schienali ripiegabili sulla seduta, fino a 1.060 litri abbattendo il divanetto. Strumentazione digitale e touch screen centrale da 10,25 pollici. Una chicca: il tema dei pixel si ritrova nel design del volante. 

Aiuti tecnologici alla guida da categoria superiore

Vehicle-to-load, con prese dentro e fuori: la Inster si trasforma in power bank per alimentare altri bici elettriche e altro, promette la Casa. Fra gli Adas, assistenza di Livello 2, cruise control con funzione stop&go e mantenimento attivo della corsia. Poi monitoraggio dell’angolo cieco e del traffico posteriore con frenata automatica. Più rear occupant alert. Non male per una mini suvvettina.

“Con l’Inster, abbiamo portato l’immagine della piccola Suv a un livello completamente nuovo per il pubblico globale”, ha dichiarato Simon Loasby, Senior Vice President e Head del Hyundai Design Center. “Grazie alle sue dimensioni, al design distintivo e alla progettazione degli interni, la vettura massimizza il suo potenziale in maniera sorprendente, sempre incentrata sul cliente. Con questo modello stiamo ridefinendo cosa significa guidare una EV ultracompatta”. Importanti anche i colori, per rendere la coreana più sfiziosa: Atlas White, Tomboy Khaki, Bijarim Khaki Matte e Unbleached Ivory, accanto a diverse nuove tonalità, come Sienna Orange Metallic, Aero Silver Matte, Dusk Blue Matte, Buttercream Yellow Pearl e Abyss Black Pearl.  

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