Caos Stati Uniti: il governo impone dazi anti Cina, l’industria chiede di ridurli

Ippolito Visconti Autore News Auto
Negli States non si capisce più niente: mentre Biden piazza fortissime tariffe, l’industria auspica una parziale retromarcia. 
I dazi anti Cina

L’industria statunitense chiede un allentamento dei forti aumenti tariffari di Biden-Harris sulla Cina, dice la Reuters. Questa settimana la Casa Bianca dovrebbe annunciare i piani di attuazione definitivi per forti aumenti tariffari su alcune importazioni cinesi. Ma i produttori di veicoli elettrici e apparecchiature elettriche hanno chiesto due cose: tariffe più leggere; più esclusioni. La Cina col suo strapotere sta facendo impazzire politici di Ue e Usa.

Ford Motor ha chiesto all’USTR di ridurre le tariffe proposte sulla grafite artificiale, un materiale chiave utilizzato nella produzione di anodi per le batterie dei veicoli elettrici. Ford ha affermato di utilizzare ancora “quasi esclusivamente” grafite secondaria cinese, Autos Drive America, un gruppo che rappresenta le case automobilistiche straniere, ha chiesto che le tariffe su batterie, moduli, celle e minerali essenziali siano mantenute stabili almeno fino al 2027 per consentire alle case automobilistiche di “soddisfare gli investimenti nella produzione statunitense e rafforzare l’adozione da parte dei consumatori” di veicoli elettrici. 

Prima dazi, poi retromarcia: confusione

A maggio, il presidente Joe Biden ha annunciato un quadruplicamento dei dazi sui veicoli elettrici cinesi al 100%, un raddoppio dei dazi sui semiconduttori e sulle celle solari al 50%, nonché nuovi dazi del 25% sulle batterie agli ioni di litio e altri beni strategici, tra cui l’acciaio, per proteggere le aziende statunitensi dalla produzione eccessiva cinese. La Casa Bianca aveva inizialmente affermato che le nuove tariffe sarebbero entrate in vigore il 1° agosto. Poi settembre:l’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti ha esaminato oltre 1.100 commenti pubblici. Una decisione finale è prevista per la fine di agosto.

Il produttore finlandese di acciaio inossidabile Outokumpu, che gestisce un laminatoio in Alabama, ha affermato di sostenere l’aumento e di volerlo estendere a tutti i prodotti in acciaio fusi e colati in Cina e lavorati in altri paesi, come il Vietnam, per frenare l’elusione delle tariffe.

Il produttore di acciaio ha anche affermato che le tariffe più elevate dovrebbero estendersi ad altre categorie di acciaio inossidabile, come posate e attrezzature per la refrigerazione e la produzione di birra.

Complicazione cinese

La decisione è politicamente complicata. Ridurre i dazi potrebbe suscitare critiche da parte dei repubblicani, secondo cui Harris assumerà una posizione più morbida sul commercio con la Cina in una campagna in cui Trump ha promesso di colpire le importazioni cinesi con tariffe elevate. Procedere con gli aumenti originali susciterebbe lamentele sui costi più elevati, persino da parte di alcuni democratici al Congresso. La Cina ha giurato rappresaglie contro gli aumenti tariffari “bullistici”.

La decisione degli Stati Uniti arriverà nella stessa settimana in cui il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan incontrerà Wang in una visita volta a tenere sotto controllo le tensioni tra Stati Uniti e Cina con le elezioni americane di novembre che si avvicinano rapidamente.

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Dalle auto alle gru alle siringhe per neonati

I dazi Biden-Harris includono una nuova imposta del 25% sulle gru da nave a terra prodotte in Cina, un settore dominato dalla Cina senza produttori statunitensi. Il porto di New York e del New Jersey ha affermato di aver ordinato otto gru dalla ZPMC di proprietà statale cinese a 18 milioni di dollari l’una e un dazio del 25% aumenterebbe il costo di ciascuna di 4,5 milioni di dollari, “causando una notevole pressione sulle risorse critiche e limitate del porto”. Anche i senatori democratici Tim Kaine e Mark Warner della Virginia e Raphael Warnock e Jon Ossoff della Georgia hanno sollevato preoccupazioni circa l’impatto sui porti nei loro stati, chiedendo che gli ordini esistenti per le gru cinesi siano esentati. Warnock e Ossoff hanno anche esortato l’USTR a riconsiderare la tariffa pianificata del 50% sulle siringhe, affermando che potrebbero interrompere le forniture per quelle utilizzate per nutrire i neonati.

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