Auto elettriche e nucleare: il governo Meloni invia il Piano energia all’Unione europea

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il governo Meloni ha inviato il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) alla Commissione europea.
auto elettrica

Il governo Meloni ha inviato il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) alla Commissione europea. Nel settore stradale si prevede un incremento progressivo di nuove immatricolazioni di auto elettriche pure per raggiungere l’obiettivo cumulato di circa 4,3 milioni di BEV circolanti al 2030. Che, se sommate alle auto ibride plug-in, consentirebbero di arrivare a un valore complessivo di circa 6,6 milioni di elettrificate viaggianti. 

Missione (im)possibile

Si parte da 250 mila elettriche circolanti oggi: si deve arrivare a 4,3 milioni nel 2030: ce la faremo? Le previsioni di sviluppo della mobilità elettrica sono legate all’atteso salto tecnologico delle batterie e saranno quindi costantemente monitorate negli aggiornamenti periodici, dice il report. Verranno poi incoraggiate misure per la diffusione di traghetti alimentati a elettricità. Da considerare, inoltre, il contributo per la decarbonizzazione atteso dalla diffusione dei veicoli Full Hybrid.

Auto elettriche straboom futuro necessario

Grosso modo, per schizzare nel 2030 al numero di Bev circolanti indicato come target, sarebbe necessario immatricolare 600.000 elettriche ogni anno in media. Nei prossimi sei anni, bisognerebbe immatricolare una full electric ogni due consegnate. È realistico in Italia? A meno che questa Commissione Ue duri poco: allora in quel caso il governo magari darebbe nuovi target alla nuova Commissione.

Come spingere l’auto elettrica

Fra le varie soluzioni che noi personalmente vediamo affinché l’auto elettrica faccia boom in Italia:

1) l’Iva delle Bev al 4%: oggi è al 22%, per macchine a batteria con listino sotto 60 mila euro;

2) obbligo per i gestori di una stazione di rifornimento con colonnine di ricarica (dietro finanziamento ultra agevolato);

3) obbligo per aziende e parcheggi di centri commerciali di dotarsi di infrastrutture per il pieno di elettroni;

4) finanziamenti ultra agevolati con bonus statali a favore di chi compra elettrico, o di chi si indirizza verso leasing o noleggio.

Milioni di auto elettriche: utile il nucleare?

Ma come facciamo a reggere la fame di elettricità? Servono tanti elettroni per 4,3 milioni di macchine elettriche più tutte le altre vetture ibride plug-in. E occorre non inquinare producendo energia elettrica per le auto. Gli impianti nucleari, sostiene il report, possono aiutare a garantire l’adeguatezza e la sicurezza del sistema elettrico nazionale ed europeo, e contribuire alla stabilità dei prezzi dell’energia elettrica. Motivo: i costi operativi delle centrali nucleari sono relativamente prevedibili e meno soggetti alle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime rispetto ai combustibili fossili, e concorrere alla diversificazione delle fonti energetiche, riducendo la dipendenza da importazioni di combustibili fossili. Questo può portare a prezzi dell’energia più stabili e competitivi per i consumatori.

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Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile

Esistono inoltre grandi potenzialità legate allo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari per l’Italia per contribuire al rilancio dell’energia nucleare, non soltanto a livello internazionale ma potenzialmente anche a livello nazionale, sostiene il documento. Ecco perché c’è la Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile (PNNS), che ha la finalità di mettere a disposizione del Ministero uno strumento di raccordo e coordinamento dei diversi soggetti nazionali. I quali a vario titolo e livello si occupano di energia nucleare, sicurezza, radioprotezione e gestione dei rifiuti radioattivi, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di tecnologie nucleari a basso impatto ambientale, con elevati standard di sicurezza e sostenibilità. Per la possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia attraverso le nuove tecnologie nucleari sostenibili in corso di sviluppo, continua il Piano.

Dice il report: partendo dai dati ricavati dalla Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, sono state effettuate anche delle ipotesi di scenario a lungo termine (dal 2035 al 2050) contenenti una quota di generazione da fonte nucleare, quale possibile ulteriore contributo alla decarbonizzazione, in aggiunta alle fonti di energia a basse emissioni. Queste analisi mirano a valutare l’eventuale utilità/convenienza di una produzione di energia tramite le nuove tecnologie nucleari in corso di sviluppo.

Anche l’energia nucleare può contribuire a migliorare la sicurezza energetica, potendo fornire una fonte di energia stabile e continua e riducendo la vulnerabilità alle interruzioni di approvvigionamento esterno e la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, stando al documento.

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