Auto elettriche, Renault con Ampere taglia del 20% i costi delle batterie in due mosse

Ippolito Visconti Autore News Auto
Tagliare del 20% i costi delle batterie per vendere auto elettriche meno care e più competitive dal 2026: così Renault sfida le cinesi con Ampere.
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Tagliare del 20% i costi delle batterie per vendere auto elettriche meno care e più competitive dal 2026: così Renault sfida le cinesi con Ampere. Parliamo dell’azienda europea specializzata nei veicoli elettrici smart, che amplierà la sua offerta di batterie. Come? In due mosse.

Prima mossa: Litio-Ferro-Fosfato

Aggiungerà la tecnologia LFP (Litio-Ferro-Fosfato) alle batterie NMC (Nickel-Manganese-Cobalto), ora utilizzate dal Gruppo capitanato da Luca de Meo. La società ha lavorato in stretta collaborazione con i fornitori LG Energy Solution et CATL. I due partner forniranno batterie LFP per diversi modelli delle gamme Renault e Alpine, coprendo il fabbisogno fino al 2030. Per quando dotata di una densità energetica inferiore rispetto alle batterie NMC, questa tecnologia è adatta per le auto di piccole e medie dimensioni. Una componente essenziale. Insomma, le piccole elettriche a piccolo prezzo dal 2026. Le Case europee stanno lottano per competere con i modelli economici provenienti dalla Cina: sanno che i dazi Ue non basteranno, perché i profitti del Dragone sono enormi. Volkswagen a maggio ha deciso di sviluppare in proprio auto elettriche al prezzo di 20 mila euro in Europa, rinunciando a partnership tra cui un legame con Renault. Presumibile che il target francese sia quota 20 mila euro. Intanto, VW si fidanza con Rivian per le elettriche. Mentre per ora la gigafactory di Termoli di ACC (Stellantis) è sospesa.

Secondo: Cell-to-pack

Parallelamente, i team di Ampere, insieme a LG Energy Solution, hanno sviluppato la tecnologia Cell-to-pack, novità a livello mondiale per le celle a sacchetto: permette di incrementare l’autonomia dei veicoli dotati di chimica LFP integrando più celle e, quindi, più energia a bordo, in un determinato spazio. Elimina  i moduli delle batterie.

renault ampere

Il poker di Ampere

L’azienda è affiancata da quattro partner leader nel settore delle batterie.

1) AESC Envision, con sede presso il Centro ElectriCity di Douai in Francia, per le batterie NMC.

2) CATL per la tecnologia LFP, con stabilimento in Ungheria.

3) LGES , con sede in Polonia, per entrambe le tecnologie: NMC e LFP.

4) Verkor per la tecnologia NMC con sede nella gigafactory di Dunkerque, in Francia.

Le batterie vengono assemblate ad Ampere ElectriCity, nel Dipartimento dell’Alta Francia, nello stabilimento di Douai.

Per Josep Maria Recasens, direttore delle Operazioni di Ampere, “questo piano fa parte della roadmap di Ampere per ridurre del 40% i costi della prossima generazione di veicoli”. Gli fa eco Philippe Brunet, direttore Ingegneria veicoli elettrici e meccanica di Ampere: “C’è una costante ricerca di innovazione sulle batterie e noi lavoriamo a monte, soprattutto con il Laboratoire Innovation Cellule Batterie che sarà inaugurato a Lardy nel 2025”.

Quali vantaggi

La composizione chimica delle LFP può aiutare a ridurre la dipendenza da materiali controversi come il cobalto e il nichel: controversi perché sulle loro estrazioni incombe lo spettro della manodopera (anche minorile) utilizzata con pochi diritti in varie parti del mondo. Il ferro è più semplice da estrarre, meno inquinante, più facile da riciclare. Così le batterie si riciclano più agevolmente. Emissioni di carbonio inferiori del 20% rispetto alle NMC. Il prezzo di questo metallo è più basso: meno costi di produzione.

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